Dall’Astrattismo a Pinocchio. Il Museo del Presente di Rende celebra Vinicio Berti
Dall’Astrattismo rivoluzionario alle avventure di Pinocchio. È il viaggio che gli amanti dell’arte potranno fare da sabato, 4 dicembre, al Museo del presente di Rende che ospiterà la mostra “Vinicio Berti, antagonista continuo”, unica tappa al sud d’Italia, a cura di Claudio Crescentini e Roberto Sottile.
L’inaugurazione dell’esposizione si terrà alle 17.30 e vedrà la partecipazione di Marcello Manna, sindaco di Rende, Marta Petrusewicz, assessora alla Cultura, Claudio Crescentini e Roberto Sottile, curatori della mostra, Giuseppe Chiarello, presidente Centro Studi d'arte Archivio Vinicio Berti, Sante Mazzei, Art director Cosenza Comics and Games. Modera l’incontro la giornalista Simona De Maria.
Sarà proposto un percorso di circa 100 opere che ricostruisce l’evoluzione pittorica e fumettistica dell’artista fiorentino, a partire dalle prime prove realiste-espressioniste dei primi anni Quaranta, alle opere successive che rappresentarono per l’arte contemporanea la fine della distruzione e l’inizio della costruzione, riuscendo così anche ad anticipare le teorie di altri gruppi astratti dal “MAC Movimento Arte Concreta” a “Forma 1”.
“Quello dell’arte, degli eventi, della musica e del teatro è stato uno dei settori più colpiti dalla crisi ancora in atto. Riteniamo sia dovere delle istituzioni sostenere ogni iniziativa volta a valorizzare il nostro patrimonio identitario e culturale. Il Centenario di Vinicio Berti, una delle personalità artistiche più significative dell’Astrattismo classico, organizzata insieme a Roma, Firenze, Empoli e Mosca pone l’accento sul fervido e vivace movimento creatosi intorno a questo progetto di caratura internazionale”, ha affermato il sindaco Marcello Manna.
La mostra “è di caratura internazionale. Siamo davvero lieti che la nostra città sia entrata a far parte del circuito nazionale delle celebrazioni del centenario, un prestigioso riconoscimento per il lavoro portato avanti in questi anni nella nostra città. Ripartire dalla cultura e investire in questo settore ci sembra non solo opportuno, ma tra le scelte più sostenibili per rilanciare il Sud. Valorizzare il nostro patrimonio identitario, condividere i saperi e le esperienze non solo ci arricchisce, ma ci fa crescere come comunità”, ha concluso Manna.