Il Museo del Presente di Rende aperto anche di domenica: al via il progetto sperimentale
“Sollecitati da cittadini, visitatori ed esercenti che da tempo lamentano la chiusura domenicale dei musei cittadini abbiamo deciso di sperimentare, di concerto con il sindaco Marcello Manna, un nuovo orario di apertura partendo dal Museo del Presente”: ad affermarlo è l’assessora alla cultura Marta Petrusewicz che ha dichiarato che: “dal prossimo due febbraio apriremo in via sperimentale il museo di Roges anche la domenica sino al primo marzo”.
L’idea è quella di aprire la struttura polifunzionale dal martedì alla domenica seguendo i soliti orari di apertura nei giorni feriali, mentre in quelli festivi sarà osservato l’orario che va dalle 10,00 alle 18,00.
“Ho chiesto alla squadra comunale -ha affermato il primo cittadino- di garantire la propria disponibilità ai turni straordinari in modo da offrire l’apertura per le prossime cinque domeniche. Ringraziamo il personale del Museo che ha aderito con entusiasmo e grande professionalità a questo esperimento nello spirito di collaborazione che da sempre contraddistingue il lavoro da essi svolto. Partire dal museo del Presente significa aprire uno spazio di condivisione di saperi e arti che dal centro della città saprà garantire una mescolanza di culture e dialoghi all’insegna della interazione con l’intera area urbana”.
Il Museo del Presente rimarrà dunque chiuso oltre che il lunedì anche al martedì: “In prospettiva -ha spiegato l’assessora- il provvedimento sarà esteso a tutti i musei dell’area urbana di Rende”.
Nel progetto sperimentale sarà dato dunque ampio risalto agli spazi espositivi all’interno della struttura comunale: “si è giunti alla decisione -fa sapere il direttore artistico del museo Roberto Sottile- di prorogare la mostra dedicata ai vincitori della scorsa edizione di Geni Comuni sino al primo di marzo”.
Appuntamento dunque a domenica due febbraio: Rende “continua a puntare sulla sostenibilità delle idee che è per noi sinonimo di valorizzazione del patrimonio culturale, storico e umano della città”, ha concluso Marcello Manna.