“Auguri scomodi” è il singolo provocatorio delle Rivoltelle

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Sarà certamente un Natale che lascerà traccia quello della rock band “Le Rivoltelle” che, come nel loro stile, hanno deciso di consegnare all'attenzione di tutti un controverso e coraggioso... regalo di Natale. “Auguri Scomodi” è un pezzo che si distanzia totalmente dalle classiche hit natalizie per riportare al centro del dibattito l'umanità. Una canzone graffiante e profonda, il cui testo si sofferma su un tema molto caro alla band: l'emergenza migranti. Nato da un’idea dell’autore Fabio Di Credico, il brano è stato ispirato da uno scritto di Don Tonino Bello, “Vescovo degli Ultimi”, che recita: “Non obbedirei al mio dovere di vescovo se vi dicessi “Buon Natale” senza darvi disturbo”.

“Il brano si cala perfettamente in questo tempo, contrassegnato dal disincanto, da individualismi e atteggiamenti nichilisti - raccontano Le Rivoltelle – è stato concepito come una dolce ninna nanna rivolta a Gesù ancora bambino, affinché il suo sonno di creatura innocente non venga turbato dalle brutture del mondo. Una critica appassionata alla festa del Natale intesa come giostra di ipocrisie, falsi miti e consumismo, che induce a riflettere sui concetti di solidarietà e compassione”.

“Auguri Scomodi” è stato realizzato in collaborazione con Michele Marmo e la sua uscita sarà accompagnata prossimamente anche da un videoclip. Per festeggiare un sodalizio artistico lungo dieci anni inoltre, Le Rivoltelle lanciano l’album “Play&Replay” contenente 5 brani originali che si alternano a 10 migliori successi tratti dallo sconfinato repertorio live delle quattro rockers.