Circa 4 milioni di euro di dissesto a Cerisano: il sindaco Di Gioia: “pesante eredità”
Quasi quattro milioni di euro i debiti accertati del Comune di Cerisano, rientranti nel dissesto economico e finanziario. A renderli noti è stato il primo cittadino Lucio Di Gioia nel corso di una conferenza stampa in municipio. “I numeri non mentono ed evidenziano la pesante eredità lasciata da chi ci ha preceduto al governo dell'Ente. Oggi un soggetto terzo, un commissario straordinario, ha cristallizzato, almeno per ora, la massa debitoria del Comune. Le date certe, ben richiamate nella documentazione depositata negli Uffici, chiariscono e conclamano definitivamente le gravi responsabilità amministrative e contabili di piccoli politicanti presuntuosi ed incapaci che hanno annientato un paese ed una comunità. Un grande compito ci è stato affidato dal popolo cerisanese”, ha avuto modo di spiegare ai giornalisti proprio Di Gioia.
Con lui l’assessore al Bilancio Roberto Muoio che è entrato ancor di più nel merito: “La massa passiva accertata dall’organo liquidatore del dissesto è di euro 3.117.454,27”, ha affermato. Sottolineando che, a queste cifre, vi sono da aggiungere altri 500 mila euro di altri debiti appena “scoperti”, ovvero i crediti vantati da terzi esclusi dalla massa debitoria (euro 541.966,07, per essere precisi). A ciò, inoltre, “vi potrebbe essere un possibile ulteriore incremento di dette somme in seguito al disposto di una sentenza del Tribunale di Cs notificata all’ente in data 24/11/2016”, che riguarda, per la cronaca, la condanna che l’ex sindaco Mancina ed ovviamente anche l’ente Comune ha ricevuto per la drammatica vicenda del lavoratore Lsu deceduto.
Le vere sorprese per cui si è giunti ad una cifra così elevata, per di più negli ultimissimi anni, però, sono altre: Di Goia e Muoio hanno parlato, ad esempio, dell’errato importo dell’accertamento IMU/TASI iscritto nei bilanci dell’Ente (euro 661.000 annui) a fronte di stime da portale federalismo fiscale ( minimo euro 429.996,57 max 516.465,05 annui). “Tale errato inserimento pregiudica la veridicità dei bilanci pregressi e delle stime contenute nel bilancio riequilibrato approvato dal Consiglio comunale ad aprile del 2015 e presentato al Ministero dell’Interno”, ha aggiunto l’assessore.
Ed ancora: “l’errato utilizzo delle somme derivanti dall’anticipazione di liquidità (euro 1.817.754,70). L’Ente ha richiesto, ad agosto 2014, a Cassa Depositi e Prestiti la liquidità necessaria al pagamento di “debiti certi, liquidi ed esigibili maturati alla data del 31/12/2013” così come previsto dall’art. 2 del decreto ministeriale del 15 luglio 2014. L’ente va in dissesto con delibera del Consiglio Comunale del 30 settembre 2014. Il contratto di anticipazione con Cassa Depositi e Prestiti viene firmato però il 3 ottobre 2014, quindi dopo che è stato dichiarato il dissesto. Le somme ottenute vengono utilizzate per pagare la spesa nel periodo ottobre 2014/ 1 semestre 2015”.
Particolare scoperta infine dovuta “al mancato pagamento delle bollette Enel nell’anno 2015 (arretrato di euro 80.000) che ha determinato l’applicazione del regime di tutela con corrispondente aumento della tariffazione dei consumi. A parità sostanziale di consumi, l’Ente ha visto lievitare la spesa per energia elettrica dai 130.000 euro dell’anno 2015 agli attuali 260.000 euro stimabili in euro 300.000 a fine dicembre 2016” e quella dei consumi del telefono (euro 3000 a bimestre) derivante da contratti capestro con molteplici utenze telefoniche intestate all’Ente ma non individuate. Arretrati nei pagamenti per euro 60.000”. Per non parlare del “mancato pagamento forniture Sorical anno 2014/2015 euro 52.000 annui totale euro 104.000 e del mancato pagamento Commissario Straordinario per Emergenza Ambientale anni 2014/2015 euro 64000 annui totale euro 128.000”.