Aeroporto Reggio. Lavoratori ai politici: dimostrino d’esistere, evitino licenziamenti
“Siamo arrivati alla fase finale. Vogliono licenziarci perché, dicono, devono risparmiare sui conti di una società fallita. Per anni ci siamo battuti contro le cattive gestioni della Sogas. Abbiamo messo la faccia per mandare via presidenti del consiglio di amministrazione, abbiamo lottato per proporre soluzioni mai prese in considerazione, abbiamo lavorato con 7 mesi di stipendi arretrati ed anche ora da agosto non percepiamo alcun salario. I Soci pubblici della Sogas sono Provincia, Regione e Comune, cioè sono le Istituzioni vicine al territorio. Vogliamo sapere da loro come intendono evitare i licenziamenti e quali posizioni concrete assumeranno”.
Questo lo sfogo del Coordinamento Lavoratoti Aeroportuali reggini che in una nota chiedono ancora di conoscere la posizione degli enti “rispetto all’eventualità che – affermano - il Curatore fallimentare non rispetti la legge non concedendo ai sindacati di confrontarsi per tutto il tempo necessario previsto dalla stessa con lo scopo di trovare una soluzione”.
I dipendenti vogliamo cioè capire “se alle dichiarazioni pubbliche e alle buone intenzioni – dicono - seguiranno concrete prese di posizione. Vogliamo sapere e il contributo dato dalla Provincia doveva anche servire per pagare i dipendenti o se, invece, doveva spianare la strada ai licenziamenti. E vogliamo soprattutto sapere se le Istituzioni sostengono la proposta condivisa da tutti i lavoratori di ridursi lo stipendio per l’importo equivalente ai licenziamenti proposti, producendo lo stesso risparmio richiesto da un Curatore che sta agendo in modo arrogante. La riduzione solidaristica dello stipendio dei dipendenti consentirebbe di mantenere tutti i lavoratori fino al subentro della nuova azienda vincitrice del bando di gara. Perché non si vuole ciò? Cosa c’è sotto?”
Per questi motivi il Coordinamento chiede ancora a tutte le Istituzioni - Comune, Provincia e Regione - di compiere degli atti concreti per evitare i licenziamenti. Richiesta avanzata anche a tutti i partiti, gruppi consiliari di destra, centro e sinistra, ai Parlamentari della provincia, ai movimenti ed alle associazioni affinché si esprimano pubblicamente mettendo in campo tutta la loro capacità persuasiva a sostegno dei lavoratori che non possono essere le vittime, a loro dire, “di una vicenda grottesca”. “Noi - concludono - vogliamo intraprendere una battaglia democratica a difesa dei diritti e per affermare la legalità. La politica dimostri di esistere”.