Accusato di aver sottratto oltre 160mila euro dalla tabaccheria, assolto
Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento della richiesta avanzata dall’avvocato Francesco Nicoletti, ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti di F.G., 52enne dipendente di una nota tabaccheria di Rossano, accusato di appropriazione indebita.
Secondo l’accusa l’uomo avrebbe sottratto oltre 160 mila euro, importo corrispondente agli ammanchi di cassa emersi a seguito dei controlli contabili effettuati sull’attività svolta nella tabaccheria nella quale lavorava. L’attività di indagine era scaturita in seguito ad una querela presentata dal titolare dell’attività, con la quale F.G. aveva instaurato un rapporto di lavoro protrattosi per ben 13 anni. Nello specifico si occupava della vendita dei prodotti e della gestione degli incassi, che venivano registrati su un “libro giornale” consegnato al proprietario.
I fatti contestati, per come narrati dalla parte civile, avevano trovato, secondo l’accusa, nelle dichiarazioni dei testimoni sentiti nel corso dell’istruttoria dibattimentale. La parte civile, inoltre, aveva prodotto durante il processo una dichiarazione, sottoscritta dall’imputato, con la quale lo stesso ammetteva di essersi indebitamente appropriato della somma e che si impegnava a restituirla.
Durante l’istruttoria è stata depositata tutta la documentazione contabile della tabaccheria, già allegata alla denuncia, dalla quale era emerso l’importo in contestazione e venivano sentiti i testi indicati dalla pubblica accusa. Questi ultimi, nello specifico, avevano riferito che l’imputato non solo aveva la gestione della cassa dell’attività ma era stato visto giocare, personalmente, alle slot machine e ai video poker presenti all’interno della tabaccheria.
Era stato poi riferito un episodio, in particolare, relativo ad una notte in cui i proprietari dell’attività erano stati chiamati d’urgenza poiché era stata notata la saracinesca semi aperta. In quell’occasione, allertati i carabinieri, gli stessi vi trovarono all’interno l’imputato insieme ad un’altra persona e mentre era intenta a giocare ai video poker.
Al termine dell’istruttoria dibattimentale il Pubblico Ministero ha concluso la sua requisitoria chiedendo la condanna dell’imputato; richiesta alla quale si è associato il procuratore speciale della parte civile. Il Tribunale di Castrovillari, ha però accolto le tesi argomentate durante l’arringa e la richiesta avanzata dal difensore Nicoletti, emettendo una sentenza di assoluzione nei confronti dell’imputato con la formula “perché il fatto non sussiste”.