Crotone Sviluppo, i dipendenti: è un’opportunità per il Comune

Crotone Attualità

I dipendenti del Consorzio sviluppo di Crotone hanno voluto rispondere ad alcune “imprecisioni” diffuse, a loro dire, su alcuni organi di stampa e in città, “da soggetti che, ignorando fatti, circostanze e normative di riferimento – affermano - si lasciano andare ad illazioni di bassa qualità oltre a riportare notizie false, certamente strumentali ai loro intenti".

I lavoratori spiegano poi che "nata nel 1993, la società dal 2006 ha consolidato il suo ruolo di struttura di assistenza tecnica alle pubbliche amministrazioni, dalla Regione, alla Provincia, alla CCIAA, a vari Enti locali, gestendo, mediante la partecipazione a bandi, un totale di 12 milioni di euro da cui ha attinto le risorse per il proprio sostentamento. Crotone Sviluppo non offre servizi nel campo della comunicazione e formazione! L’attività di formazione è complementare e sinergica agli interventi di sviluppo economico attuati sul territorio”.

“Si tratta – viene ribadito - di una società senza fini di lucro, improntata al contenimento dei costi ed alla ricerca di commesse finalizzate all’autosostentamento ed al pareggio di bilancio. La superficialità delle informazioni riportate dai giornalisti è testimoniata dal fatto che si parla del Bilancio 2013, chiuso in perdita, omettendo che tale perdita è da ascrivere alle imposte e tasse maturate e non imputabili sulle risorse pubbliche. L’intento subdolo di diffamare Crotone Sviluppo è altrettanto evidente laddove si afferma che il Bilancio 2014 non è stato approvato. Chiunque può verificare presso la CCIAA di Crotone che il Bilancio 2014 è stato presentato in data 23/05/2015 e che la società non è indebitata con alcuno”.

“Dunque – chiosano i dipendenti - non è necessario che venga “salvata come un cavolo insieme alle capre”! L’acquisto di Crotone Sviluppo non è né “una chicca” né un “modo per controllare politicamente i progetti comunitari”! Alcuni, con toni saccenti, si vantano di conoscere TUEL, regolamenti comunitari, sentenze della Corte di Conti, ma è evidente che ignorano che è la stessa Unione Europea a sollecitare la strutturazione a livello locale di Unità operative “dedicate” ai finanziamenti comunitari, con specifiche competenze da coprire finanziariamente con fondi di assistenza tecnica, nella forma dell’in house providing (si veda Documento di valutazione strategico del POR 2014-2020)”.

Da Crotone Sviluppo, poi viene spiegato che nello stesso documento, la “Commissione Europea esprime perplessità in merito alla “governance” dei progetti finora gestiti negli Uffici Tecnici dei Comuni, con forti criticità sia in ordine al surplus di lavoro, sia di non comprensione delle particolari procedure richieste dai fondi strutturali, trattati alla stessa stregua delle altre opere pubbliche. La Regione Calabria, cogliendo tali indirizzi, con un’apposita legge, ha già individuato alcune di queste strutture, denominate “Agenzie di sviluppo locali” presenti in tutti i capoluoghi di provincia ad esclusione, purtroppo, di Crotone”.

“È per tale motivo – aggiungono i lavoratori - che il Comune di Crotone già in data 31/03/2015 aveva deliberato di mantenere la propria partecipazione societaria in “Crotone Sviluppo S.c.p.A.” auspicando “una possibilità di aumento della quota societaria, in considerazione che la partecipata costituisce una struttura che ha raggiunto, nel corso dell’ultimo decennio, un’ineguagliabile esperienza e competenza in materia di programmazione e gestione delle risorse comunitarie”.

Nella stessa data la Provincia di Crotone aveva poi deliberato di dismettere la propria partecipazione nella società entro il 31 dicembre 2015, anche in applicazione della normativa di riordino delle province e delle funzioni. L’adempimento del Presidente facente funzione Franco Parise si è potuto concretizzare all’indomani dell’approvazione del consuntivo di Bilancio 2015, avvenuto il 9 dicembre 2016.

“Dunque – proseguono i dipendenti - un atto dovuto in esecuzione di un provvedimento e non già di una presunta cambiale elettorale. L’acquisizione dell’intero capitale di Crotone Sviluppo era stata avviata dalla precedente Amministrazione Comunale, quando in data 31/03/2016, comunicava ai soci tale intenzione finalizzata alla costituzione di una società in house. L’Amministrazione attuale ha dunque proseguito nelle azioni già intraprese, ritenendo imprescindibile dotare il Comune di una struttura che ha maturato un’esperienza ventennale in materia di programmazione e gestione delle risorse comunitarie. Ha ritenuto di dotarsi di un’Unità operativa, deputata ad affiancare le professionalità interne all’Amministrazione comunale, per dare attuazione alle strategie di programmazione attraverso la ricognizione dei possibili canali agevolativi, una progettazione aderente alla normativa specifica, il coordinamento di tutte le funzioni politiche, amministrative e tecniche coinvolte nell’attuazione dei progetti”.

L’individuazione della forma dell’“in house providing”, sostengono ancora le maetranze di Crotone Sciluppo, “garantisce il rispetto delle prescrizioni comunitarie finalizzate a considerare la partecipata un’estensione dell’Ente locale, e pertanto soggetta ad attività di indirizzo, vigilanza strategica e controllo da parte del Comune di Crotone analogo a quello esercitato sui propri uffici e servizi. E’ ora più chiaro che non sarà possibile eludere “l’ingerenza dei dirigenti comunali”, né “controllare politicamente i progetti comunitari”, così come qualcuno ama spifferare in questi giorni? Le verifiche a tutti i livelli (Comunitari, Regionali, della Corte dei Conti) rimarrebbero le medesime, proprio in funzione del “controllo analogo” esercitato sulla partecipata”.

“L’operazione, in ottemperanza alla normativa vigente – continuano - ha altresì una convenienza economica per l’Ente, che oltre a patrimonializzarsi con un esborso minimo e senza reclutamento di personale che graverebbe sulle casse comunali, può finalmente garantire efficienza, efficacia ed economicità in termini di tempi, mezzi, e risorse da impegnare. E’ evidente che i Dirigenti comunali che hanno valutato l’operazione conoscono la situazione dell’organico comunale in termini di professionalità, di know-how specifico e di risorse umane disponibili anche in vista dei prossimi pensionamenti. Il teorema è dunque dimostrato: Crotone Sviluppo è un’opportunità per l’Ente Comunale e per il territorio".