Detersivo falso prodotto in Calabria e distribuito in Italia, sequestrate migliaia di fustini
L’arte della contraffazione non ha confini e anche le massaie non rimangono immuni dai rischi quando nel fare il bucato si trovano ad incappare, senza saperlo, nell’ennesima frode: utilizzando, ad esempio, il detersivo di una nota marca certe della sua garanzia di qualità e affidabilità ma che all’interno nasconde, in realtà, un prodotto completamente falso.
L’hanno chiamata “Bianco Fino” l’operazione che, condotta dai Finanzieri di Rossano coordinati dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, ha portato alla scoperta e al sequestrato di un opificio industriale che produceva e confezionava detersivo contraffatto e alla requisizione di oltre 64 tonnellate di prodotto falso e di materie prime utilizzate per prepararlo.
Nel blitz sono finite in manette anche tre persone, di nazionalità rumena, e altre due sono state denunciate a piede libero per contraffazione, turbata libertà dell’industria e ricettazione. Quella identificata dalle fiamme gialle era in pratica una vera e propria fabbrica del falso, allestita in capannone industriale, di 400 metri quadri, dove i militari, una volta entrati, hanno “beccato” i tre operai proprio mentre producevano e confezionavano il detersivo. Sono così scattati i sigilli al prodotto, così come alle materie prime, ma anche alle attrezzature utilizzate.
Il detersivo “incriminato” era di quello in polvere per il bucato in lavatrice, oltre a fustini, sale fino da cucina, colla a caldo, punzonatrici industriali e una bilancia di precisione: in pratica 30 tonnellate di materiale per realizzare il prodotto e altre 10 di fustini già confezionati.
Il detergente veniva ottenuto mescolando del prodotto da bucato di marca scadente (il 90% del peso finale) con del semplice sale fino da cucina (il 10%), in modo da fargli assumere una colorazione simile a quella dell’originale. Il tutto veniva poi amalgamato in dei recipienti e versato nei fustini che riportavano il logo falsificato della nota marca, realizzato su contenitori di formati diversi a partire da quelli da 3,5 kg per arrivare alla maxi confezione da 7,5 Kg. La miscela ottenuta, infine, veniva riversata e sigillata in confezioni (i fustini) molto simili all’originale.
Proseguite le indagini, i finanzieri sono poi arrivato ad un magazzino di proprietà di una società regolarmente operativa nel mercato del commercio di prodotti per la pulizia della casa, in cui erano nascoste altre 13 tonnellate di materiale per la produzione del detersivo in polvere, e circa 250 kg di prodotto contraffatto.
Esaminata la documentazione trovata durante le perquisizioni gli investigatori sono riusciti a ricostruire poi la rete distributiva del prodotto falso che veniva venduto in ben sette regioni e diciassette provincie italiane: sono così scattate altre 64 perquisizioni in altrettanti negozi per cercare il detersivo contraffatto e che ha portato all’ulteriore sequestro di migliaia di fustini, 11,5 tonnellate così come è stata anche sequestrata della documentazione contabile ed extra-contabile che attesterebbe i rapporti commerciali intercorsi tra la società produttrice del detersivo contraffatto e che consentirà di ricostruire tutti i guadagni illeciti derivati dalla commercializzazione del prodotto.