Tufo (Giovani Idm): “Turismo, risorse a 360 gradi”
Un giovane neolaureato in cerca di conferme, che ha deciso di non abbandonare la Calabria, la terra dove è nato 26 anni fa. Proprio la Calabria, tanto amata quanto odiata, terreno di fuga delle nuove generazioni. Generazioni che, purtroppo, si trovano a combattere con una piaga, quella della disoccupazione, che non consente sviluppo e prospettive future.
Esordisce così in una lettera Carmine Tufo, di Idm giovani, spiegando ancora di vivere in un piccolo paese dell’entroterra cosentino, Verbicaro: “paese in profonda crisi economica, come tutta la Calabria d’altronde” dice.
“Nel 2010 – va avanti Tufo - ho scelto di iscrivermi alla facoltà di economia del turismo e di proseguire con relativa specialistica in progettazione dei sistemi turistici. Perché questa scelta? Semplice: credo profondamente nella mia terra, in quello che potrebbe offrire e in quello che potrebbe essere creato con un’offerta turistica integrata e variegata. La Calabria, tanto offesa e deturpata negli ultimi decenni, grazie al suo meraviglioso e variopinto territorio, invece, potrebbe “sopravvivere anche solo di turismo, peccato, però, che così non avvenga”.
“I fattori che non hanno permesso negli anni un vero e proprio decollo sono molteplici: dalla cattiva politica, alla criminalità organizzata, alla carenza di infrastrutture. La Calabria così, nonostante potesse offrire un turismo tutto l’anno, si trova a fare i conti con un turismo estremamente stagionalizzato, racchiuso quasi ed esclusivamente a quelle poche settimane di agosto e poco più, dove imprenditori, piccoli e grandi, si trovano a fare i salti mortali per riuscire ad accaparrarsi più clienti possibili, spesso imponendo prezzi superiori alla media, che purtroppo, in tanti casi, fanno scappare gli stessi turisti”.
Tufo allora si chiede: “È questo il turismo che la Calabria merita? E’ questo ciò che meritano i clienti? Assolutamente no. Si deve cambiare totalmente concezione di turismo”. Serve – prosegue - una programmazione, servono investimenti, servono persone pronte a collaborare tra di loro e non pronti ad alzare barricate. Negli anni passati la programmazione è stata praticamente assente, le istituzioni lontane dai cittadini, ed il settore turistico per anni è stato visto solo come una macchina per accaparrarsi fondi destinati ad arricchire il propri tornaconto. Niente di più sbagliato! Gli investimenti devono essere produttivi: ad esempio, non serve costruire “cattedrali nel deserto” come è stato fatto con alcuni resort a 5 stelle, se poi abbiamo collegamenti da terzo mondo”.
Il giovane Idm si riferisce in particolare “sia alla viabilità, sia ai collegamenti ferroviari e aerei per arrivare in Calabria. L’autostrada Salerno-Reggio Calabria è stata sempre un grosso deterrente per la nostra regione, per non parlare delle strade statali (ss106 e ss18), che oltre a causare collegamenti lentissimi, troppo spesso sono teatro di incidenti mortali. Cosa dire di treni e aerei? Collegamenti – aggiunge - ridotti al lumicino, molto spesso con costi troppo elevati, non possono far altro che spingere i turisti a scegliere altre mete. Supportare il turismo con collegamenti migliori e più efficienti dovrebbe essere una prerogativa delle istituzioni, oltre a campagne di supporto al turismo, come incentivi, aiuti, finanziamenti e non le solite propagande e sfilate”.
“Viviamo in una regione unica al mondo. Si potrebbe parlare di turismo religioso, di turismo culturale, di turismo montano, di turismo sportivo, di turismo enogastronomico, invece NO. Riusciamo ad offrire a stento – continua Tufo - solo il turismo balneare e per poche settimane all’anno. La Calabria non riesce ad offrire un turismo articolato, un turismo variegato, nonostante abbia tutte le risorse necessarie per primeggiare a livello nazionale ed internazionale. Uno sviluppo del turismo in più direzioni, potrebbe garantire alla Calabria innumerevoli posti di lavoro, che oltre agli impiegati diretti, impiegherebbe numerose persone anche nell’indotto. Ma tutto ciò non accade, ed io laureato nel settore turistico, non riesco a trovare una spiegazione a questa situazione stagnante in cui ci troviamo”.
Continua il 26enne: “Trovo estremamente interessante in quest’ottica, la proposta del nostro leader Idm, Orlandino Greco, di far diventare la nostra regione, una regione a vocazione golfistica, soprattutto considerato che nel 2022 si svolgerà in Italia la Ryder Cup, la più importante manifestazione golfistica al mondo. Perché proprio il golf? Il golf rappresenta un’importante attività economica a supporto del settore turistico. Questo movimento cresce a ritmi impressionanti (8% annuo), quindi potrebbe garantire alla Calabria nuovi flussi in grado di dare slancio all’economia. Da sottolineare come il turista. Appassionato di golfi preferisce viaggiare durante il periodi fuori stagione (marzo-giugno, settembre-ottobre) con viaggi in genere di media-lunga durata (circa 7-8 notti), arrivando a spendere anche 4 volte in più rispetto ad un turista leisure”.
“La crisi sociale-internazionale nei paesi arabi (Marocco, Tunisia, Egitto), da sempre importanti destinazioni per il settore golfistico – aggiunge Tufo - potrebbero essere un ulteriore motivo per la Calabria di sviluppo e crescita. Basti pensare che la Costa del Sol in Spagna, grazie al golf riesce a generare un volume d’affari pari a oltre 900 milioni di euro. Ecco perché la proposta dell’onorevole Orlandino Greco, è estremamente valida e di estrema attualità. Creare nuovi campi, sviluppare il contesto turistico sotto l’ottica del Golf in maniera tale che si destagionalizzi il settore e si creino migliaia di posti di lavoro”.
“E’ questa la Calabria che vogliamo” sbotta il giovane Idm. “Fatta di proposte – continua - di buoni propositi e di iniziative lodevoli, perché la nostra regione può davvero essere la regione simbolo del turismo nazionale: abbiamo tutte le potenzialità per primeggiare e ridare dignità ad un territorio che ormai vive in una situazione di crisi economica e sociale.
Serve il supporto di tutti: cittadini, giovani, meno giovani, istituzioni, politica, imprenditori. Dovremmo tutti scegliere la Calabria con convinzione e caparbietà, per dare alla nostra generazione e quelle future, nuove prospettive e speranze. Io ci credo davvero ed è per questo che nonostante tutto, resto in Calabria”.