90 litri di grappa nel carcere di Reggio, scoperti dagli agenti durante una perquisizione
Una brillante operazione è stata messa a segno dagli uomini del distaccamento di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Arghillà, a Reggio Calabria, dove stamani, nel corso di una perquisizione ordinaria presso il Reparto destinato alla categoria dei detenuti definita “Riprovazione sociale”, è stato scoperto, nascosto in alcuni bidoni, un ingente quantitativo di frutta messa a macerare e da destinare alla produzione di ben 90 litri di grappa.
A renderlo noto è Mimmo Mastrulli, segretario del Cosp, il Coordinamento Sindacale Penitenziario, che ha voluto sottolineare come, con questo intervento, si sarebbero scongiurati “atti turbativi alla sicurezza dell’Istituto” che, sempre secondo il sindacalista, “sarebbero certamente scaturiti dove la sostanza alcoolica fosse stata ingerita dalla popolazione detenuta”.
Mastrulli ha poi sottolineato il lavoro degli agenti, “servitori dello Sato che silenti operano in grave drammatico disagio e scarse risorse umane”, ha puntualizzato, rammentando le carenze d’organico nella struttura: “mancano almeno 100 unità di polizia e 10 del Comparto Ministeri” ha spiegato “ma loro - ha aggiunto - non si arrendono, anzi, raddoppiano i risultati”.