Detenuto torturato nel carcere di Reggio: in otto a processo, sei prosciolti
Otto agenti andranno a processo, mentre altri sei sono stati prosciolti: è questo quanto deciso dal gup Vincenzo Quaranta nel corso dell’udienza preliminare del processo a carico dei poliziotti della penitenziaria accusati di aver pestato un detenuto nel carcere di Reggio Calabria, il 30enne campano Alessio Peluso, esponente di spicco della Camorra (QUI). Agli indagati di contestano i reati di tortura e di lesioni personali aggravate.
Rinviato a giudizio, dunque, il comandante della polizia penitenziaria Stefano La Cava, il principale imputato nell’inchiesta, al quale si contestano anche il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico, il falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in atto pubblico per induzione, l’omissione di atti d'ufficio, la calunnia e la tentata concussione.
Gli altri sette che andranno alla sbarra sono gli agenti Fabio Morale, Domenico Angelo Cuzzola, Pietro Luigi Giordano, Placido Giordano ed Alessandro Sgrò, il medico Sandro Parisi e l’infermiere Carlo Paga.
Non luogo a procedere, invece, per i poliziotti Alessandro Gugliotta, Carmelo Vazzana, Diego Ielo, Angelo Longo, Stefano Munafò e Antonino Biondo.
L’indagine, coordinata dal Procuratore Giovanni Bombardieri, dall’aggiunto Giuseppe Lombardo e dal sostituto Sara Perazzan, avrebbe ricostruito quanto accaduto nella casa circondariale Panzera il 22 gennaio 2022 (QUI) quando il detenuto vittima del pestaggio, ripreso dalle telecamere interne, aveva messo in atto una protesta rifiutandosi di rientrare in cella dopo l’ora d’aria.
Secondo gli inquirenti, come risposta a questo atteggiamento, gli indagati lo avrebbero accompagnato in una cella di isolamento usandogli violenza e sopraffazione fisica “che cagionavano al detenuto acute sofferenze fisiche mediante più condotte e sottoponendolo ad un trattamento inumano e degradante per la dignità della persona”, sostengono gli stessi investigatori.