Cava abusiva a Rocca di Neto, scatta il sequestro: denunciato imprenditore
I carabinieri forestali, durante un servizio di controllo del territorio effettuato nei giorni scorsi, hanno individuato e sequestrato un’attività estrattiva abusiva ai margini della Statale 107, nel territorio del comune di Rocca di Neto. I sigilli sono scattai per impedire che vi proseguissero altre dell’attività mentre il presunto responsabile è stato identificato e denunciato all’autorità giudiziaria.
L’area sequestrata si trova, come dicevamo, ai margini della strada statale 107 che collega il Crotonese con la Sila, sul lato di monte del declivio della piana scavata dal fiume Neto, in località Fondo Barco di Rocca di Neto. Qui, coperti dagli occhi indiscreti da una recinzione in calcestruzzo, completo di un cancello, era stata da poco sospesa l’escavazione di materiale inerte. La superficie interessata è di circa 1200 metri, per una profondità sotto il piano di campagna di 6 metri. L’attività sarebbe iniziata presumibilmente da qualche settimana e comportando il prelievo di circa 7000 metri cubi di materiale litoide.
Le indagini hanno così portato all’individuazione del presunto responsabile, un imprenditore residente a Rocca di Neto, già denunciato in passato per fatti analoghi. L'uomo è stato deferito alla Procura della Repubblica per esercizio abusivo di cava, violazione della normativa urbanistico-edilizia, deturpamento di bellezze naturali, furto aggravato, invasione di terreno. L’area si trova in prossimità del greto del fiume Neto e rientra nella ZPS (Zona di protezione speciale) dell’Alto Marchesato e fiume Neto.
L’attività è stata svolta dai carabinieri forestali, gli uomini già del Corpo forestale dello Stato che sono stati assorbiti nell’Arma, e fanno parte del Comando Unità per la Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentari dei Carabinieri.