Canale di scolo abusivo, sequestrato escavatore
Gli agenti del Corpo forestale dello Stato hanno bloccato un imprenditore del luogo, in località “Timpata” del comune di Rocca di Neto, intento nelle operazioni di scavo per la realizzazione di un canale di scolo adiacente l’alveo del fiume Neto, in area demaniale. L'uomo è stato segnalato all’Autorità giudiziaria e l’escavatore è stato sequestrato.
L’attività repressiva è scaturita grazie a una segnalazione al Numero di Emergenza Ambientale 1515. Gli agenti intervenuti prontamente hanno sorpreso un individuo che, con l'ausilio di un escavatore, stava realizzando abusivamente un canale di scolo ai margini del fiume Neto, parallelamente ad un altro canale di scolo già esistente e soggetto, nei mesi scorsi, a lavori di pulizia regolarmente autorizzati dalla provincia.
Per impedire il pericolo di un ulteriore deturpamento dell'ambiente fluviale, gli agenti hanno provveduto all'immediato sequestro del mezzo meccanico identificando il conduttore del mezzo, un 51enne imprenditore del luogo, titolare di un cantiere di inerti, con una lunga serie di precedenti in materia.
L'uomo è stato segnalato all’Autorità giudiziaria per violazioni alla normativa ambientale e paesaggistica, invasione di terreno, nonché per violazione di sigilli poiché l’escavatore adoperato, dagli accertamenti eseguiti, è risultato sottoposto a sequestro penale.
E’ verosimile che l’intenzione dell’imprenditore non fosse quello di creare un canale di protezione per i terreni a difesa da eventuali fenomeni di inondazioni, considerato che già esiste tale opera per questa funzione, bensì quella di procacciarsi del materiale litoide da inserire nel cosiddetto “ciclo del cemento”.
L’area dei lavori abusivi rientra nella Zona di protezione speciale (ZPS), denominata Alto Marchesato e fiume Neto con un regime di protezione equiparabile alle aree protette ai sensi della legge 394/1991.