Inquinamento Nicotera, il movimento 14 luglio presenta esposto
Una delegazione del movimento 14 luglio di Nicotera ha presentato un esposto al comando dei Carabinieri della Marina, circostanziato nei rilievi e corredato da una ricognizione documentale che risale agli anni novanta.
Il movimento vuole risposte e rimedi. “Un importante rapporto, redatto fin dal 2005 da un nucleo interforze, individua la presenza di una tubazione di ml. 750 che parte dalla stazione di sollevamento pompaggio ubicata in corrispondenza all’impianto di depurazione dismesso (località Mortelletto) e proseguendo con un tratto sottomarino, sfocia a 240 mt. dalla battigia. Orbene nel documento de quo si legge che essa “in effetti non è uno scarico utilizzato esclusivamente in situazioni di emergenza, ma bensì uno scarico tecnologicamente manovrato come scarico continuo di acque reflue non depurate” . E’ da verificare se la cosa persiste, anche alla luce di molteplici testimonianze di pescatori locali rispetto alla fuoruscita di uno scarico subacqueo proprio alla distanza indicata dal rapporto.
Ancora, il fatto che, almeno dal 2013, i liquami invece di arrivare alla IAM si disperdano per strada è più che un’ipotesi. Prova ne sia il lago di merda che si è creato nei giorni scorsi al “famoso” WaterFront alla pineta.”
“Qualche giorno fa queste sono state rilevate attraverso un sopralluogo del movimento insieme a due dei Commissari componenti della terna insediata a Palazzo Convento (Dr.Valente e Dr.ssa Fabio), al Comandante dei Carabinieri di questa Stazione e di alcune guardie costiere della Capitaneria di porto di Vibo Marina: sversamenti a cielo aperto dei reflui fognari dell’emissario della rete fognante di Nicotera. Parte dei liquami, tracimando da alcuni pozzetti e da condotti fatiscenti, si riversano in uno dei canali di bonifica che poi confluisce in quello principale denominato San Giovanni , per finire poi nelle acque del mare antistanti ad esso; impianti di sollevamento che dovrebbero assicurare il trasporto dei reflui fognari del capoluogo e della frazione Marina al depuratore consortile IAM di Gioia Tauro. Le singole stazioni versano in stato pietoso: pompe non funzionanti con mancanza di pompa supplementare, componenti corrosi dalla ruggine, pozzetti privi di chiusini, mancanza di qualsiasi sistema di tele-rilevazione dei guasti. Tale stato di degrado assoluto spiega perché, in maniera ricorrente, si verificano tracimazioni di liquami che finiscono per allagare alcune strade tra cui il lungomare (c.d. water front) di recentissima realizzazione e già oggetto di indagine giudiziaria;
Ma anche “la presenza dello scarico del collettore della rete delle acque bianche della frazione Marina che però raccoglie anche acque nere a causa di molti allacci abusivi. Tale condotto, per un errore di progettazione, ha un funzionamento idraulico anomalo, non avendo lo sbocco sempre libero. Avviene così che, in caso di interramento, lo scarico non è assicurato e le portate ristagnino nella rete con la conseguenza di fuoruscita di miasmi che ammorbano il paese e, in concomitanza ad eventi metereologici negativi, rigurgitino, fuoruscendo dai pozzetti e riversandosi nelle strade”. Da qui la richiesta di risposte sulla condizione del mare di Nicotera.