Madre coraggio denuncia il figlio pusher, scatta il blitz: 26 arresti

Cosenza Cronaca

Una ‘madre coraggio’ che decide di denunciare il figlio pusher ai carabinieri per salvarlo dai debiti di droga e fa scattare così una vasta operazione che ha portato a 26 arresti e 9 obblighi di dimora. Tra i reati contestati quello di spaccio ma anche furti, estorsioni, armi e usura. Sequestrate quattro pistole, 13 chili di marijuana e 7 di hashish.


Una mamma disperata, un’umile collaboratrice domestica che, vedendo il figlio, piccolo spacciatore, minacciato dal suo fornitore per non aver pagato le partite di droga che aveva ricevuto, si è fatta coraggio presentandosi al maresciallo dei carabinieri che comanda la Stazione di Cosenza Nord, Francesco Parisi, raccontando la sua angoscia e denunciando tutto.

Da qui sono partite le indagini - iniziate nel gennaio del 2015 e durate fino ad oggi - che hanno consentito di individuare una serie di gruppi di pusher che si erano spartiti le piazze di spaccio del capoluogo operando, in pratica, in un regime di “libera concorrenza” dovuto all’incessante domanda di droga: elemento confermato dai quasi settecento episodi di spaccio documentati dagli investigatori.

Scoperti anche alcuni “grossisti” di stupefacenti a cui carico è caduta anche l’accusa di estorsione per aver minacciato e picchiato dei pusher che non avevano pagato le partite di droga smerciate. Un pestaggio è stato anche ascoltato in diretta dagli investigatori durante un'intercettazione. Nel corso dell’operazione ritrovate anche delle armi, cosa che testimonierebbe la pericolosità di alcuni dei coinvolti.

Molti degli arrestati erano, inoltre, già detenuti ai domiciliari ma ciò non gli avrebbe impedito di continuare a spacciare. I debiti di droga, poi, avrebbero portato alcuni dei pusher a diventare anche dei ladri “seriali” specializzati nei furti su autovetture e furgoni da lavoro, dai quali portavano via qualsiasi cosa si potesse rivendere e così racimolare del contanti.

Il Blitz, non a caso denominato “Operazione Mater, è scattato all’alba di oggi: 250 gli uomini delle forze dell’ordine - tra i Carabinieri di Cosenza, i colleghi dello squadrone “Cacciatori di Calabria”, della Compagnia Speciale, dei Cinofili e del Nucleo Elicotteri di Vibo Valentia - hanno eseguito 35 misure cautelari, 10 in carcere e 16 ai domiciliari, oltre a 9 obblighi di dimora.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip Giusy Ferrucci su richiesta della Procura bruzia, nella persona del sostituto titolare del fascicolo d’indagine, Giuseppe Francesco Cozzolino, del procuratore capo Mario Spagnuolo e dell’aggiunto Marisa Manzini.