Minori non accompagnati, siglato protocollo in prefettura

Reggio Calabria Attualità

È stato siglato questa mattina, alla presenza del Prefetto di Reggio Calabria Michele di Bari, il Protocollo d’Intesa per assicurare la piena attuazione delle funzioni di tutela dei minori destinatari di provvedimenti giudiziari civili e penali ivi inclusi quelli riguardanti i minori vittime di abusi sessuali o maltrattamenti intra-familiari nell’ambito della provincia di Reggio Calabria.

L’Intesa è la prosecuzione di un percorso di collaborazione fra le Istituzioni del territorio e ha come obiettivo quello di favorire modalità operative integrate in ordine alle indagini psico-sociali ed all’assistenza in esecuzione dei procedimenti civili, alla coordinata esecuzione dei provvedimenti civili, amministrativi e penali, all’assistenza e sostegno psicologico/neuropsichiatrico di minori e giovani adulti entrati nel circuito penale, agli interventi socio-educativi e sanitari integrati per i minori sottoposti a procedimento amministrativo o penale, agli interventi relativi a minori vittime di reati sessuali o maltrattamenti intrafamiliari.

L’attuale Protocollo è stato rimodulato rispetto al precedente ampliandone la rappresentanza istituzionale con la partecipazione della Regione Calabria, dei Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e dell’Ufficio Scolastico Provinciale e introducendo alcune modifiche operative ed organizzative volte ad assicurare una maggiore incisività.

In particolare, è stata prevista l’istituzione di una Equipe Interdisciplinare Provinciale (E.I.P.), composta dallo specialista in neuropsichiatria infantile, psicologi, assistenti sociali esperti in ambiti minorile e da un mediatore culturale per affrontare l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati, in ciascuno dei distretti sanitari della provincia di Reggio Calabria (al momento, quattro: Reggio Calabria 1, Reggio Calabria 2, Tirrenica, Locride).

L’A.S.P. individuerà un Responsabile per la programmazione degli interventi per ciascuna E.I.P., che avrà sede presso il relativo distretto sanitario, nonché un unico referente aziendale per garantire il collegamento delle equipe con l’Autorità Giudiziaria. Anche nell’ambito del nuovo Protocollo è previsto l’Osservatorio Provinciale con il compito di: esaminare l’andamento del fenomeno e proporre eventuali attività ed iniziative di prevenzione finalizzate al miglioramento delle politiche di sicurezza da parte dei vari livelli di governo del territorio.

Al fine di assicurare uniformità negli interventi su tutto il territorio regionale, la Regione Calabria istituirà un ufficio amministrativo deputato all’esecuzione dei provvedimenti giudiziari (anche per il collocamento di minori in altre regioni) e attiverà corsi formativi per operatori sociali e socio-sanitari. I Comandi provinciali dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, insieme alla Questura, saranno di ausilio per una corretta e tempestiva esecuzione dei provvedimenti giudiziari (es. allontanamento minori) in particolari contesti, quali famiglie di ‘ndrangheta e potranno fornire, su richiesta dell’Autorità Giudiziaria, informazioni sui componenti del nucleo familiare.

Per la realizzazione di momenti formativi e di educazione alla legalità, potrà essere richiesto, in collaborazione con le Autorità Giudiziarie, la Prefettura e le Forze dell’Ordine, l’ausilio dell’Ufficio Scolastico Provinciale che, peraltro, fornirà alle E.I.P. ed all’Autorità Giudiziaria richiedente ogni informazione necessaria per interventi a tutela dei minori in situazioni di criticità personale e familiare, nonché eventuali condotte irregolari sanzionate in via disciplinare.

Il Prefetto Michele di Bari, nel ringraziare i presenti, ha evidenziato che il Protocollo traccia le linee di un’articolata attività di sinergia tra gli Organi istituzionali, le Forze di Polizia e gli Enti a vario titolo coinvolti e si colloca nell’ampio contesto delle attività volte a prevenire fenomeni di violenza e di abuso in danno dei minori presenti nella provincia di Reggio Calabria e, segnatamente, nei confronti di quelli appartenenti a famiglie di ‘ndrangheta.