Le cosche crotonesi infiltrate in Veneto, tre arresti e 36 gli indagati
Tre persone sono state raggiunte da una misura di custodia cautelare, emessa dal Gip del tribunale di Venezia, con l’accusa di associazione di stampo mafioso, estorsione, rapina, usura e frode fiscale aggravata.
I provvedimenti rientrano nell'operazione denominata "Valpolicella" che è stata eseguita dal Centro operativo della Dia di Padova in collaborazione con la Polizia, i Carabinieri e la Guardia di finanza tra Venezia, Verona, Vicenza, Cremona, Reggio Emilia e Catanzaro.
Obiettivo dell’inchiesta è quello di verificare eventuali infiltrazioni della ‘ndrangheta calabrese nel vicentino e nel veronese. 36 in tutto le persone indagate e quattordici le perquisizioni eseguite che hanno portato al sequestro di documentazione contabile ed extra contabile che dimostrerebbe, secondo gli inquirenti, l'esistenza di attività illecite.
Tra i coinvolti nell’operazione, un pregiudicato, segnalato dalle forze di polizia locali come contiguo a personaggi affiliati alle cosche crotonesi dei Grande Aracri e Dragone ma anche vari soggetti considerati come collegati alla ‘ndrangheta e che operano nel settore edile.
Per due crotonesi, F.F. di 41 anni e S.C. di 23 anni, e per una donna serba di 33 anni, D.A., il giudice per le indagini preliminare ha disposto la misura cautelare per l'emissione di fatture false con l’aggravante del metodo mafiosio. Alla straniera sono stati però concessi i domiciliari in quanto mamma di un bimbo di 6 anni.