Sud: Guccione (Pd), Cipe e Governo cancellano Calabria
"Ancora una volta il Cipe e il governo nazionale hanno vergognosamente cancellato la Calabria dai finanziamenti per le grandi opere e per la stabilizzazione dei lavoratori precari Lsu, Lpu ed ex Articolo 7". Lo denuncia, in una nota, il Consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. "Il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica) - prosegue Guccione - ha sbloccato i fondi per avviare i cantieri di grandi opere per un valore di 21 miliardi di euro. Si va dalla Torino-Lione al Mose di Venezia, dal Brennero alla Milano-Genova. Lo stesso organismo ha sbloccato, inoltre, 785 milioni per la ricerca industriale e 100 milioni per il comparto agroalimentare. Cifre importanti, di cui al Sud andranno solo le briciole. Il Meridione, infatti, beneficera' solo dell'1% dei 21 miliardi di euro, circa 200 milioni. Tra gli interventi previsti la piastra logistica di Taranto e l'adeguamento dell'area ferroviaria metropolitana di Bari. Alla Calabria non arrivera' nemmeno un euro. Il governo nazionale, inoltre - prosegue Guccione - a seguito di un ordine del giorno alla Legge di Stabilita' presentato da due parlamentari del centrodestra, si e' impegnato a destinare almeno 110 milioni di euro per la stabilizzazione degli Lsu di Napoli e di Palermo. Nemmeno un centesimo e' previsto per gli oltre 5000 lavoratori precari calabresi che aspettano da 12 anni la loro sacrosanta stabilizzazione. Questo e' il segno evidente che non basta che al Governo della Calabria ci sia una coalizione di centrodestra, guidata da uno come Scopelliti, assai vicino al premier Berlusconi. Dopo questo ennesimo sfregio - incalza il consigliere del Pd - non possiamo piu' tollerare quello che si configura come un vero e proprio pregiudizio nei confronti della Calabria e dei calabresi. C'e' bisogno, pertanto, di una forte mobilitazione unitaria, in Calabria come a Roma, da parte di sindaci, istituzioni, forze sociali, economiche e culturali e di tutti i parlamentari calabresi contro scelte che penalizzano la nostra regione e il suo sviluppo. "Mi auguro che, a cominciare dal Presidente Scopelliti si prenda piena coscienza del grave atteggiamento discriminatorio ed oltraggioso che viene costantemente mantenuto da parte del Governo nazionale nei confronti della Calabria e dei calabresi e si promuova al piu' presto - conclude Guccione -u na forte mobilitazione unitaria, a prescindere dalle appartenenze e dalle collocazioni politiche, in grado di contrastare con determinazione questo gravissimo pregiudizio che considera la Calabria un appendice e non una parte integrante del territorio nazionale e mira soltanto ad escludere, a tutti i costi e con tutti i mezzi, la nostra regione da provvedimenti nazionali importanti, senza i quali e' impossibile programmare qualsiasi azione di riscatto e di sviluppo".