Presentati i campioni dell’economia circolare e i Comuni ricicloni della Calabria
Quintali di scarti nella produzione dell’olio che fino a poco tempo fa nella migliore delle ipotesi venivano buttati o al massimo utilizzati nelle stufe al posto dei pallet o per produrre un olio di bassissima qualità. O ancora il letame delle fattorie, i sottoprodotti della lavorazione dei prodotti caseari, l’olio esausto o banalmente capi d’abbigliamento che dopo pochi utilizzi finivano nella pattumiera. Oggi non sono più rifiuti da smaltire, ma risorse: trasformati in innovativi prodotti per l’edilizia o gli arredi, cosmetici o più banalmente energia rinnovabile. Storie di successo di una Calabria che vuole diventare protagonista dell’economia circolare e che – seppur con fatica – sta percorrendo una nuova strada nella gestione dei rifiuti. Lo dimostrano i dati del rapporto Comuni Ricicloni di Legambiente che segnalano finalmente un piccolo trend positivo dopo anni di immobilismo (nonostante numeri comunque troppo bassi rapportati ad altre regioni del Sud): i comuni calabresi che hanno superato il 65 per cento di raccolta differenziata in Calabria sono raddoppiati, passando da 10 a 20. Si tratta di 19 comuni della provincia di Cosenza ed uno della provincia di Reggio Calabria. Con menzioni speciali anche ai comuni di Cosenza, Catanzaro e Gimigliano (Cz).
Storie e opportunità dell’economia circolare, accompagnate dalle esperienze virtuose dei Comuni Ricicloni calabresi raccontate ieri mattina a bordo del Treno Verde 2017, il convoglio ambientalista di Legambiente e Ferrovie dello Stato Italiane, con la partecipazione del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio e del Mare, che ha ripreso il suo viaggio per l’Italia, per raccontare questa nuova economia e per dar voce ai tanti protagonisti, (aziende, start-up, istituzioni, associazioni e territori), ribattezzati i Campioni dell’economia circolare che percorrono già questa strada. I Campioni dell’economia circolare calabresi sono stati premiati questa mattina nel corso dell’evento di inaugurazione della tappa di Paola del Treno Verde – che resterà in sosta al binario 1 fino a domani - a cui hanno preso parte Basilio Ferrari, sindaco di Paola; Laura Brambilla, portavoce del Treno Verde; Francesco Falcone, presidente Legambiente Calabria; Carlo Gaglianone, segreteria regionale Legambiente Calabria; Francesco Gervasi, consigliere Provincia di Cosenza; Clemente Migliorino dell’Arpacal, Fabio Costarella, Conai; Annalisa Lazzari, Eurosintex.
“L’economia circolare è un’economia che fa bene al Paese, visto che secondo la Commissione Europea potrà permettere di creare, entro il 2030, 580 mila posti di lavoro in Europa e 190 mila in Italia - sottolinea Laura Brambilla, portavoce del Treno Verde -. Per questo Legambiente chiede alle Istituzioni europee un quadro di norme molto ambizioso, con regole chiare e precise, per un tema decisivo per il nostro futuro. Una richiesta contenuta nel Manifesto dell’economia circolare sottoscritto questa mattina dai Campioni calabresi. Vogliamo dimostrare che l’Italia ha oggi tutte le carte in regola per fare da capofila nell’economia circolare europea, grazie alle tante esperienze virtuose in atto nel Paese e che oggi mettiamo in mostra anche in Calabria, dove vogliamo contribuire a creare un fronte compatto per dare una svolta alla gestione del ciclo dei rifiuti e abbandonare una volta per tutte gli enormi errori del passato”.
“In Calabria la questione rifiuti è stata sempre associata all’emergenza o peggio ancora al rischio di infiltrazioni malavitose a causa di una classe politica regionale che negli anni ha registrato continui fallimenti su questo fronte – afferma Francesco Falcone, presidente di Legambiente Calabria -. Ancora oggi la situazione dell’impiantistica in questa regione è imbarazzante. Siamo di fronte però ad una situazione che i calabresi vogliono lasciarsi alle spalle e le storie raccontate dai Comuni Ricicloni e dai Campioni dell’Economia circolare ci dimostrano come un’altra via è già possibile e praticabile. La virtuosità della città di Catanzaro, di Cosenza e di molte amministrazioni della provincia cosentina è un segnale che fa ben sperare e su cui occorre far leva per dimostrare che, anche in Calabria, la raccolta differenziata si può fare. Per fare questo però serve il contributo di tutte le migliori energie di questa Regione – conclude Falcone - dagli enti pubblici ai soggetti privati, dal mondo del lavoro alle associazioni di categoria e dei cittadini che hanno dimostrato che si può fare bene con atti concreti e non solo a parole. Non c’è più tempo da perdere”.
“L’iniziativa merita un plauso perché mette in luce come le buone pratiche nel riciclo dei rifiuti siano premianti anche dal punto di vista economico – dichiara Francesco Iacucci, Presidente della Provincia di Cosenza -. Il Treno Verde di Legambiente sta promuovendo un modello di sviluppo che dovrebbe essere da esempio per tutti gli amministratori. C’è soddisfazione per i risultati ottenuti dalla provincia di Cosenza. Ora occorre proseguire su questa strada, insieme ai sindaci e agli amministratori locali a cominciare da quello che amministro che sarà la Casa dei Comuni”.
Sette i campioni dell’Economia circolare saliti sul podio del Treno Verde - in sosta fino a domani al binario 1 della stazione di Paola – premiati con una medaglia realizzata con The Breath, un innovativo tessuto in grado di adsorbire e disgregare le molecole inquinanti. Storie che è possibile approfondire sul portale www.trenoverde.it che racconta attraverso una mappa interattiva il viaggio del convoglio ambientalista lungo la penisola. Tra i Campioni premiati a livello nazionale c’è il Conai, il Consorzio Nazionale Imballaggi, da più di 15 anni un modello virtuoso per il riciclo dei rifiuti di imballaggio. Il Consorzio ha segnato il passaggio da un sistema di gestione basato sulla discarica ad un sistema integrato, che si basa sulla prevenzione, sul recupero e sul riciclo dei sei materiali da imballaggio: acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. E nel solo territorio della provincia di Cosenza, nel 2015, sono state raccolte 26.333 tonnellate di questi rifiuti di imballaggio che avviati al riciclo ha permesso ai comuni di beneficiare di 3,1 milioni di euro di corrispettivi per i maggiori oneri derivanti dalla raccolta differenziata, secondo quanto previsto dall’Accordo Quadro ANCI-CONAI.
Rifiuti raccolti molto spesso in contenitori che sono essi stessi un esempio di sostenibilità ambientali: è quello che accade ad esempio per i prodotti di Eurosintex che dal 1996 è leader nel mercato dei contenitori per la raccolta dei rifiuti realizzati con plastica proveniente da riciclo, certificata con un importante marchio di conformità ecologica. E diventerebbero rifiuti destinati a discariche e inceneritori anche importanti sottoprodotti e scarti dell’agricoltura. C’è invece chi ha saputo non sprecare questo enorme patrimonio proprio in Calabria. Ecoplan, azienda di Polistena (RC), ad esempio ha un know how e un processo produttivo unico al mondo per i suoi pannelli riciclabili al 100% e all’infinito che li rende una valida ed ecologica alternativa al legno. Tutto realizzato grazie al recupero di sottolavorati dell’olio di sansa che un tempo finivano in discarica.
Dai rifiuti si ricava anche energia ed è proprio così che chiude il cerchio la Fattoria della Piana a Rosarno, una coop di allevatori calabresi che si occupa della raccolta e della trasformazione del latte. La centrale biogas consente alla Fattoria di essere energeticamente autonoma letame recuperando il liquame proveniente dalle stalle e il siero che residuo dalle lavorazioni del caseificio. Un ecosistema autosufficiente, capace di produrre energia dagli scarti dell’industria agroalimentare e zootecnica, e di fornire una opportunità di smaltimento e di valorizzazione di biomasse che da rifiuto possono diventare risorsa e ricchezza. Al Consorzio Macrame’ – composto da circa 30 soggetti provenienti da due consorzi Kalon Brion e Terre del Sole – sono ora impegnati invece in un progetto di lombricoltura su impianto di compostaggio per il trattamento della frazione organica di due comuni partner nel progetto “Mestieri Legali”. L’impianto di lombricoltura verrà realizzato in un’area confiscata al clan Iamonte e servirà a trasformare i rifiuti organici dei due Comuni in ottimo compost. Un prototipo di economia circolare che porterà enormi bene ci ambientali per il territorio e tipo economico per le stesse casse comunali.
Inserimento sociale, economia circolare e tutela ambientale animano anche i soci della Cooperativa “Felici da Matti” nata nel 2003 a Roccella Jonica. Dal luglio di tre anni fa, alla raccolta degli abiti usati per trasformarli in altri materiali, Felici da Matti, ha stretto un accordo con il comune di Roccella Ionica, diventando anche Centro di raccolta comunale degli oli vegetali esausti dai quali nasce il “Bergolio”, un ottimo sapone fatto in casa aromatizzato al Bergamotto. Alla base di molte attività di economia circolare c’è il corretto recupero e riciclo dei rifiuti, oltre a serie politiche di riduzione del secco indifferenziato. Ed è quello che accade nel piccolo comune di Casole Bruzio (CS) che anche quest’anno si conferma il comune più virtuoso della Calabria nella raccolta differenziata dei rifiuti con una percentuale dell'87,6%, classificato anche come Rifiuti Free, grazie alle azioni di riduzione della frazione secca dei rifiuti. Un Comune che Legambiente premia insieme ad altre amministrazioni virtuose come esempio di eccellenza in Calabria nella seconda edizione del Premio Comuni Ricicloni Calabria. Seguono, sempre in provincia di Cosenza, Pietrafitta (82,1%); Trenta (81,8%); San Benedetto Ullano (81,3%); quinto posto San Vincenzo La Costa (79,0%); Castrolibero (78,2%); Pedace (77,6%); Cropalati (76,4%); Marano Marchesato (76,2%); Carolei (75,7%); Rovito (74,9%); Dipignano (74,2%); Marano Principato (71,5%); San Fili (71,3%); Serra Pedace (67,9%); Tortora (67,8%); Lappano (66,9%); Cerisano (66,4%); Morano Calabro (66,3). Raggiunge il 66,5% il comune di Villa San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria.
Tra le province più virtuose, continua a rimanere in testa Cosenza con il 35,6% (24,95% nel 2014), seguita da Catanzaro con 22,2% (16,2% nel 2014) e Vibo Valentia con 18,5% (15,2% nell’anno precedente); seguono ancora la provincia di Reggio Calabria con 11,5% (11,34% nel 2014) ) e Crotone con l’11,9% (9,97% nel 2014). La Calabria, nel suo complesso, segna un +7,08 % di raccolta differenziata, passando dal 17,26 % del 2014 al 24,34% del 2015. Due i premi assegnati direttamente dal Conai: il premio “Start Up” per la città di Catanzaro e il Comune di Gimigliano (Cz). Nei due comuni sono state rinnovate le intese con il Consorzio per implementare nuovi servizi di raccolta differenziata sul territorio comunale e favorire l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio, con l’introduzione tra l’altro del modello porta a porta. Il premio speciale “Teniamoli d’occhio” assegnato da Conai va invece all’Unione dei Comuni della Valle del Torbido (Rc) - Gioiosa Ionica, Marina di Gioiosa Ionica, Grotteria, Mammola, Martone e San Giovanni di Gerace – con l’auspicio che in breve tempo si trasformino in risultati virtuosi di raccolta differenziata gli impegni assunti con il nuovo piano industriale che porterà alla definizione di un modello condiviso e di un sistema gestionale unico. Menzione speciale anche per il Comune di Cosenza, dove l’avvio del porta a porta ha determinato un cambio di passo nella differenziata. La percentuale di rifiuti raccolti separatamente è arrivata al 52,75%.