Legambiente Cosenza sul caso Smeco e depurazione del territorio
“La situazione della Smeco diventa sempre più preoccupante e il silenzio delle Istituzioni è assordante ed incomprensibile. Cosa succede nella gestione economica e tecnica del sistema della depurazione nella nostra provincia?”. Con queste parole il Vicepresidente di Legambiente Cosenza Giuseppe Veltri, cerca di riassumere il momento delicato dell'azienda che si occupa della gestione della maggior parte dei depuratori della provincia di Cosenza. “Siamo solidali con gli operai e le loro famiglie che vivono una situazione precaria e di pagamenti salariali non ricevuti. A loro la solidarietà, a chi ha responsabilità politiche ed istituzionali il compito di non infliggere ulteriori danni e mettere a rischio il territorio di molti comuni calabresi”. Molti impianti, infatti, potrebbero risultare bloccati, visto lo sciopero degli operai, con il forte rischio dello sversamento delle acque non depurate direttamente nei corsi d'acqua.
La Smeco deve chiarire lo stato dell’arte, deve dar conto di quella che è la situazione attuale dei depuratori che gestisce, garantire il corretto funzionamento, la corretta manutenzione e gestione dei fanghi. “La situazione ambientale calabrese è profondamente disastrosa - conclude Veltri – oltre alla mala gestione dei rifiuti, c'è da annoverare il fallimento del sistema depurativo di molti Comuni. Quello della depurazione è lo specchio fallimentare di un sistema gestionale che non riesce a trovare nessun rimedio, con una situazione che si fa sempre più preoccupante, nonostante i nostri appelli alla responsabilità ed all’indicazione di soluzioni, come fatto lo scorso anno nel mese di marzo con la presentazione del dossier “Acque nere”.” Dopo il disastro sulla depurazione dei centri balneari di quest'estate dove Legambiente ha simbolicamente assegnato la bandiera nera alla Regione Calabria ci troviamo ad affrontare l’ennesima vicenda Smeco, dopo quella delle indagini della procura di Paola sullo smaltimento illegale dei fanghi di depurazione.
Per l'associazione del “cigno verde” il sistema depurativo dei comuni della provincia cosentina continua a fare acqua … sporca … da tutte le parti e la riprova la si riscontra quotidianamente. Riteniamo che vada affrontata di petto la situazione, analizzando qual è lo stato dell’arte dal punto di vista tecnico dell’efficientamento dell’impiantistica e del sostenimento finanziario della gestione: dalla riscossione delle tasse, al pagamento dei Comuni ed alle responsabilità di tutti gli anelli della catena del sistema. Non possiamo permetterci di rivivere il disastro del mare a cui abbiamo assistito l’anno scorso, la politica regionale, la Regione Calabria ed i Sindaci devono assumere atti ed impegni concreti degni di una classe dirigente che ami e rappresenti la propria terra e ne impedisca il collasso.