Scarico di liquami. Comune Cetraro e Vas Onlus parte civile

Cosenza Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Emilio Quintieri, esponente della Federazione dei Verdi

"Si è tenuta nei giorni scorsi innanzi al Tribunale Ordinario di Paola, Sezione Penale in composizione monocratica presieduto dal Giudice Paola Del Giudice il processo penale nei confronti dell’Ing. Domenico Albanese, all’epoca dei fatti, legale rappresentante e Direttore Tecnico della Società Smeco Cosenza Srl, gestore dell’impianto di depurazione sito in Loc. Sottocastello in agro del Comune di Cetraro, difeso di fiducia dall’Avvocato Vincenzo Adamo del Foro di Cosenza. Albanese, già attinto da ordinanza di custodia cautelare in carcere (poi scarcerato dal Riesame) per gravissime fattispecie delittuose che vanno dal disastro ambientale colposo, alla frode nelle pubbliche forniture, all'emissione di gas molesti, al deturpamento delle bellezze naturali protette ed allo smaltimento illecito di rifiuti direttamente in mare nell'ambito di una inchiesta sull'Inquinamento Marino iniziata nel 2009 e condotta dall'Arma dei Carabinieri unitamente alla Guardia Costiera, è finito a giudizio dopo una denuncia di Emilio Quintieri, ex Consigliere Nazionale dell’Associazione Vas Onlus ed esponente dei Verdi.

La Procura della Repubblica di Paola gli contesta di aver omesso di disporre ed eseguire i necessari interventi di manutenzione ordinari e straordinari per la gestione del depuratore delle acque reflue urbane del Comune di Cetraro sito in Loc. Sottocastello al fine di mantenerlo in un buono stato di efficienza, eseguendo lo scarico diretto sul suolo di acque provenienti dal predetto impianto per effetto della tracimazione delle acque confluite nelle vasche di depurazione. Inoltre gli viene ascritto il delitto di danneggiamento aggravato delle acque pubbliche poiché, mantenendo in uso l’impianto dotato di by pass destinato a far confluire le acque reflue urbane, non preventivamente depurate, nell’alveo del Fiume Aron, attraverso una condotta sotterranea, determinava l’imbrattamento ed il deturpamento delle acque del predetto corso d’acqua. Accertato in Cetraro il 02 Febbraio 2010.

L’Udienza per questo processo è stata rinviata al 13 dicembre 2012 per mancata notifica del decreto di citazione diretta all’imputato. Era presente in Aula il difensore del Comune di Cetraro Avvocato Alessandro Gaeta ed il difensore dell’Associazione Verdi Ambiente e Società Onlus Avvocato Fabio Spinelli. Entrambi hanno fatto presente al Giudice l’intenzione di costituirsi parte civile per collaborare all’accertamento dei fatti e chiedere il risarcimento dei danni.

Il prossimo 28 Giugno 2012 dinanzi al Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Paola si terrà l’Udienza per decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Procuratore della Repubblica di Paola Bruno Giordano che accusa l’ex Direttore Tecnico della Smeco Cosenza, anche del delitto di frode continuata nelle pubbliche forniture (Artt. 81 e 356 del Codice Penale), accertata in Cetraro fino al 29 Marzo 2010.

In pratica gli viene contestato di aver commesso frode nell’esecuzione del contratto per la gestione temporanea del depuratore di Loc. Sottocastello stipulato il 02 Febbraio 2007 con il Comune di Cetraro. In particolare nella sua qualità di legale rappresentante e direttore tecnico, aggiudicatario del predetto contratto, non garantiva, come invece si era impegnato a fare, la gestione del predetto impianto, con interventi di conservazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, né adottava tutti gli accorgimenti necessari al corretto funzionamento delle apparecchiature della depurazione (unità di flottazione, di filtrazione, di disidratazione, etc.).

Non provvedeva, altresì, al trattamento di disinfezione dei liquami effluenti dall’impianto, per l’ottenimento del richiesto abbattimento della carica batterica, in considerazione dell’insufficiente quantitativo di disinfettante (a base di cloro) acquistato dal 20 Giugno 2009 al 29 Marzo 2010 (180 kg) a fronte di 1.400 kg/anno necessari per la normale funzionalità e non smaltiva dal 07 Ottobre 2010, ai sensi di legge, i fanghi prodotti e quantificati in 661.000 kg/anno. In tal modo violava gli impegni assunti con il contratto di gestione nr. 165 del 20 Febbraio 2007, rendendo il servizio del tutto inidoneo rispetto alla funzione economica-sociale del contratto, quale conosciuto e voluto dalle parti contraenti. Anche in questo ulteriore processo, in caso di rinvio a giudizio, sia il Comune di Cetraro con l’Avv. Gaeta che l’Associazione Vas Onlus con l’Avv. Spinelli, si costituiranno parte civile per sostenere l’accusa, chiedere la giusta punizione del colpevole ed il risarcimento dei danni a seguito della condotta delittuosa contestata.

Ho chiesto all’Avvocato Spinelli – sostiene l’ex Consigliere Nazionale dei Vas Quintieri – di predisporre tutti gli atti necessari per la costituzione di parte civile dell’Associazione anche in questo processo perché anche se non avente imputazioni di natura ambientale, l’attività di frode contestata ha indubbiamente danneggiato anche l’ecosistema naturale atteso che le acque non venivano disinfettate ed i fanghi non venivano smaltiti come per legge e non solo i cittadini di Cetraro che pagavano regolarmente la tassa per lo smaltimento delle acque reflue, senza avere il relativo servizio. Ringrazio il personale della Guardia Costiera di Cetraro – conclude Quintieri – per aver svolto con il massimo impegno le attività investigative che hanno consentito all’Ufficio di Procura di esercitare l’azione penale nei confronti di chi ha danneggiato l’ambiente, il turismo e l’economia della nostra Città".