Aeroporto Crotone. Comitato: vicenda in chiaroscuro, basta populismo

Crotone Infrastrutture

Il Comitato Cittadino Aeroporto di Crotone, all’indomani della decisione da parte dei soci della Sagas di costituirsi davanti al Consiglio di Stato, ha invitato formalmente il primo cittadino Ugo Pugliese ad indire, al più presto, un tavolo istituzionale con tutti i 40 sindaci del comprensorio, che va da Botricello all’Alto Ionio, per discutere, ancora una volta del problema relativo allo scalo del Sant’Anna.

“Tutte le vicende che ci hanno accompagnato in questi mesi, dalla chiusura dello scalo ad oggi – spiegano dal Comitato - certamente non sono state chiare a noi cittadini e speranze e delusioni si sono avvicendate in un caos di eventi.
Si spera che in giornata le decisioni del Consiglio di Stato facciano luce sulla vicenda piena di chiaroscuri e possano dare la certezza di una imminente assegnazione provvisoria o trentennale della struttura”.

Il Comitato, nella riunione chiesta al sindaco, ribadisce però di non voler più ascoltare “le solite dichiarazioni populiste” ma chiede “certezze e reali intenzioni” da parte di quanti “dovrebbero tutelare il territorio ma, allo stato delle alterne vicende, sembrano affossarlo per scopi diversi.
I cittadini sono indignati dalle mancate assunzioni di responsabilità di coloro che avrebbero dovuto tenere lo scalo aperto o almeno consentire la sua riapertura”.

Per il Comitato, poi, “c’erano le opportunità per avviare e concludere un percorso di mediazione attraverso il quale far ripartire le attività volistiche”. I cittadini, però, non vogliono entrare “in merito all’opportunità di questa scelta, tuttavia – affermano - la lunghezza dei tempi fin qui protrattisi per decidere, ci sembrano improponibili ad un territorio che vuole al più presto volare”.

Le decisioni fin qui prese sul futuro dell’aeroporto ma anche sullo sviluppo economico del territorio, secondo il Comitato “spettano anche ai cittadini e non soltanto ad una parte politica.
Noi … abbiamo il diritto di conoscerle fino in fondo per poter concorrere con nostre proposte a quelle finali”.

Infine, viene fatto notare come non sia stato corretto “l'aver escluso dalle decisioni i 40 Sindaci, i cui territori sono interessati fortemente alla vicenda.
Occorre – concludono - che avvenga una rivoluzione culturale che porti le Istituzioni accanto ai loro cittadini portatori di diritti e di bisogni che devono tradursi in azioni concrete”.