Teatro Politeama Catanzaro: verso tutto esaurito per la “Tosca”
Parte il conto alla rovescia per la "Tosca" di Puccini che sara' rappresentata al Politeama di Catanzaro il 27 e il 30 novembre prossimi. Un'opera dal cast "stellare", come e' stata definita dal maestro Daniel Oren, potendo contare su un trio di interpreti tra i piu' grandi in assoluto: il tenore argentino Marcelo Alvarez, nel ruolo del pittore Cavaradossi, il soprano Micaela Carosi (sara' Floria Tosca) e il baritono Renato Bruson, nel ruolo del Barone Scarpia, capo della polizia. Ci si avvia, come scontato, ad un doppio tutto esaurito: sono gia' stati venduti circa 1500 biglietti sui 1700 disponibili, molti dei quali sono stati acquistati da appassionati provenienti dalla province di Cosenza, Vibo Valentia e Crotone. Restano complessivamente a disposizione meno di 200 biglietti che riguardano il terzo e il quarto ordine di palchi. Con l'arrivo dei tre protagonisti, previsto per domani, si entrera' nel vivo dell'allestimento che e' affidato ad un regista giovane, ma gia' molto promettente come Lorenzo Amato che col Maestro Oren ha gia' recentemente riscosso grande successo grazie ad un fortunato allestimento de Il Barbiere di Siviglia. Il regista si trova gia' da alcuni giorni in citta', dove ha avviato tutto il lavoro preparatorio assieme all'assistente di regia e coreografo Giancarlo Stiscia. Intanto, quattro "bilici" hanno trasportato l'imponente scenografia che sara' montata fin dalle prime ore di domani, domenica, sul palcoscenico del Politeama. Mercoledi' 24 e' in programma una prima prova generale con la grande orchestra filarmonica salernitana "Giuseppe Verdi" e il coro del teatro dell'opera di Salerno, diretto dal maestro Luigi Petrozziello. Lorenzo Amato assicura che si trattera' di una "Tosca" sicuramente tradizionale, ma non per questo scontata. "Ai giorni nostri - sottolinea - soprattutto i registi della mia generazione, di fronte ai grandi titoli di repertorio sembrano gettarsi alla cieca verso libere interpretazioni , attualizzazioni ed altri stratagemmi pur di affermare la propria personalita', meglio dire il proprio ego, o piu' semplicemente, creare necessariamente qualcosa di "nuovo". Non e' il mio caso. Con questo non voglio affermare che il compito di un regista si debba limitare ad una semplice e didascalica lettura. Pur nel pieno rispetto della partitura e del libretto, esiste sempre un ampio margine di interpretazione, di spazio per la propria sensibilita'. La creazione di determinate atmosfere, di stati d'animo, l'uso delle luci, l'attenzione ai dettagli, la cura della recitazione dei cantanti, dei movimenti di massa, sono solo alcuni dei tanti tasselli che, a mio avviso, costruiscono una regia solida e coinvolgente per lo spettatore, ed allo stesso tempo affermano pienamente la personalita' e l'unicita' di una messa in scena".