Al Campanella di Reggio presentato il libro "Intelligence e scienze umane”
Il volume "Intelligence e scienze umane. Una disciplina accademica per il XXI secolo" curato da Mario Caligiuri e pubblicato dalla Rubbettino Editore, è stato presentato ieri al Liceo Classico "Campanella" di Reggio Calabria.
La manifestazione rappresenta una delle prime iniziative nazionale del Piano di educazione alla sicurezza, avviato nello scorso mese di novembre tra l'allora sottosegretario alla sicurezza Marco Minniti e l'allora Ministro della Pubblica Istruzione Stefania Giannini.
La presentazione è stata illustrata dalla dirigente scolastica Maria Rosaria Rao che ha spiegato l'importanza dell'informazione nell'ambito della cultura classica. Ha coordinato Paolo Toscano, responsabile della redazione di Reggio Calabria della "Gazzetta del Sud", che ha parlato dell'autore e ha ribadito l'attualità dell'intelligence nella vita quotidiana.
Ha relazionato Giovanni Mollica, docente del Liceo, che ha presentato il volume e lo ha contestualizzato con i saperi umanistici e filosofici. In particolare, per evidenziare il rapporto tra sicurezza e libertà, ha ricordato i punti di vista del servo e del padrone, con il primo che sceglie la sicurezza e il secondo la libertà. Il docente ha anche ricordato le riflessioni di Martin Heidegger e di Hans-George Gadamer in base ai quali la necessità di comprendere è indispensabile per gli uomini contemporanei che "arrivano al mondo come stranieri".
Ha preso poi la parola Mario Caligiuri che ha spiegato l'importanza di sviluppare in Italia la cultura dell'intelligence, fino a farla diventare una materia universitaria, come accade da tempo in tanti altri Paesi nel mondo. Ha ribadito come l'intelligence costituisca oggi un punto di incontro di molteplici saperi, poiché rappresenta la conoscenza, "il terreno dove si combattono le battaglie del presente e del futuro".
Caligiuri ha ribadito che le guerre del futuro si combatteranno prevalentemente nella rete e che più che di natura militare saranno economiche e culturali. Oggi più che mai - ha ribadito - "per Stati, imprese e cittadini, occorre avere la capacità di individuare le informazioni rilevanti per comprendere la realtà, precisando che i Social rappresentano "armi di distrazione di massa" che indeboliscono la capacità di comprensione.
Ha poi proseguito dicendo che "l'intelligence è un metodo di selezione delle informazioni utilizzato da tutti, dalla notte dei tempi e del quale nessuno Stato può fare a meno. La funzione è quella della decisione e della previsione. La parola deriva dal latino inter-legere, legare insieme, ed ha a che fare con la facoltà umana per eccellenza: l'intelligenza. Pertanto esprime il pensiero, la logica, la razionalità".
Caligiuri ha quindi concluso che c'è un grande bisogno di sicurezza nella società contemporanea e quindi si richiedono studi approfonditi e professioni altamente qualificate. L'autore, che è Direttore del Master in Intelligence dell'Università della Calabria, ha poi risposto alle numerose domande degli studenti che sono state incentrate sul rapporto tra libertà e sicurezza, sulla necessità di un'intelligence europea, sui limiti dello spionaggio e sulle possibilità di accesso a queste professioni.