“Il mio viaggio accanto”, un nuovo libro di Pierfranco Bruni
"Cosa racconto nel mio libro ‘Il viaggio accanto’? Forse racconto me stesso servendomi di Corrado Alvaro. O forse attraverso l’Alvaro che ho vissuto in tempi antichi e che ora ritorna con il suo fascino e la sua alchimia. Se non trovo alchimia nella letteratura, la letteratura non mi parla. Posso anche scrivere su una letteratura che non mi parla, ma non lascia dentro di me le strisce di mistero. Ed è così che viaggiare accanto ad Alvaro ha significato anche viaggiare dentro di me. Cosa è il mondo della alchimia in Corrado Alvaro? È il labirinto che racchiude il senso del viaggio di Arianna e il buio".
Così Piarfranco Bruni, autore di "Il mio viaggio accanto - Un cercare tra Alvaro la mia erranza e le memorie". Il testo è la “memoria di un mondo sommerso che senza la magia non avrebbe senso. È il tutto è accaduto che recupera il senso della memoria nella nostalgia del tempo presente” spiega lo stesso autore.
“Alvaro – prosegue Bruni - ha la nostalgia del tempo presente perché è consapevole che proprio ilo presente si diluisce nel futuro. Ma ciò è una dimensione metafisica della memoria che è segno della pazienza sciamanica. Perché cerco la favola e non la vita? Ogni sera aspetto una telefonata. Una telefonata che non arriva. Mi capita, involontariamente, di controllare anche il telefono per vedere se è acceso o meno. Una telefonata che non arriva, non arriverà più. Ormai, come in Alvaro, mi interessa la "favola della vita" più che la vita stessa”.
Bruni spiega poi come Alvaro gli abbia insegnato molto “perché – dice - ha saputo dialogare con la sua terra -madre e con il viaggiare. Il suo viaggiare ha segnato il distacco non solo da una terra, ma anche dal padre e dalla madre. Il padre e la madre rappresentano il vero viaggio alla ricerca di un tempo finito che soltanto nella memoria diventa infinito. Si vive di infiniti. Le donne in Alvaro hanno sempre rappresentato un riferimento ancestrale. Quell'incipit che ha legato il prima e il dopo (o il prima al dopo). L'immenso delle donne in Alvaro è l'immenso di una alchimia che resta nel mito di una terra”.
In "Quasi una vita" si legge: "Le donne serbano le tradizione, conoscono i pensieri riposti degli uomini". Le donne custodiscono la profezia e la favola, la magia e la luna. In Alvaro c'è sempre la donna Angelo o la donna Serpente. Un viaggiare in una antropologia che si presta ad una visione che è simbolica e magica. La figura di Melusina sembra aver segnato un tassello nel mosaico dei suoi scritti. Come l’immagine di Medea che utilizza una formazione greco ellenica.
La Melusina è la donna calabrese - mediterranea. La donna mito, favola e sortilegio nasconde sempre segreti. La donna ispiratrice musa. È l'antico che attraversa i coralli del nostro esistere. La donna, dunque, è sortilegio. La donna – luna, la donna – mistero".