100 associazioni. Accesasso antimafia a Corigliano: sconfiggiamo la criminalità
Profittando della convocazione della prossima riunione il Comitato 100 associazioni ha voluto rappresentare un’opinione sul “rinnovato” insediamento a Corigliano della Commissione di Accesso Antimafia nominata dal Prefetto di Cosenza.
“È un fatto che i due maggiori Comuni della Provincia, Corigliano e Rossano si stanno fondendo in Comune unico e – affermano dal Comitato - stanno attendendo il Referendum per ottenere dal popolo il SI alla Fusione. La fusione tra Comuni - continua - è istituto di diritto pubblico voluto da più leggi dello Stato, perorato e incoraggiato anche in termini di finanza dai Governi. Delegazioni Comuni-Comitato sono state più volte ricevute al Ministero della Funzione Pubblica interloquendo proficuamente con il Sottosegretario On. Angelo Rughetti delegato del Ministro Madia (con tanto di comunicati stampa congiunti Ansa)”.
“Da ultimo – aggiungono dalle 100 Associazioni - il Consiglio Regionale di Calabria nella seduta del 27 gennaio, alla unanimità, ha approvato le risultanze della I^ Commissione Affari Istituzionali in merito alla proposta di legge a firma dell’On. Giuseppe Graziano, anticipata e proposta da un Comitato di 100 Associazioni, caso più unico che raro. Questo riepilogo telegrafico delle puntate precedenti, è per sottolineare che in circa 4 anni di lavoro e due Delibere consiliari si è svolto un complesso iter amministrativo di grande interesse pubblico (anche statale) e non ci sarebbe dispiaciuto che fosse giunto per sostenere l’enorme sforzo prodotto ovvero per paventare pericoli di inquinamenti o per proporre avvertenze contro di essi, il contributo della Prefettura di Cosenza”.
“Tuttavia – aggiungono - anche il niente, cioè il silenzio, può essere accettato per consenso. Invece oggi, legittimamente e improvvisamente, si invia a Corigliano la Commissione d’Accesso e tutti staremo a vedere con equanimità quale sarà la traduzione dei sospetti di legami della criminalità organizzata nell’attività post commissariale dell’Amministrazione di Corigliano, in altrettanti provvedimenti repressivi o preventivi. Corigliano esce già da una precedente simile esperienza e da anni di forzato “digiuno di spesa” proprio a danno della Giunta Geraci che sta vivendo la stagione di depressione finanziaria ed economica, di emigrazione, di disoccupazione giovanile e intellettuale di tutta la Calabria. Solo che qui si sta lavorando alacremente per costruire una nuova valorizzazione del Territorio della Piana di Sibari e per fronteggiare l’aggravamento dei disagi provocati dall’assenza di Stato e Regione”.
“Alla nuova Città che disporrà di un territorio di oltre 300 kmq – continuano dal Comitato - si conta di dare ad Insiti il Nuovo Ospedale i cui lavori sono imminenti, il Tribunale che ci spetta, il Palazzo di Città e la Stazione Auto-Ferroviaria che collegherà il vasto territorio ed ogni altro servizio. A Sibari si attende l’Aeroporto per il Turismo mari-montano-nautico e archeo-culturale, per l’agricoltura avanzata e l’Università. In un quinquennio si potranno superare i 100 mila abitanti e tutto l’Arco Jonico con i tronchi da realizzare della SS 106, farà un balzo in avanti e con il vento dello sviluppo del porto di pesca e commerciale di Corigliano (da affiancare a Taranto piuttosto che a Gioia Tauro) si aiuterà il decollo della nuova green-economy. E poi da subito i collegamenti di Sibari al Tirreno e a Metaponto per l’alta velocità. Non sono sogni questi ma cose del tutto realizzabili con l’impulso della Nuova Classe Dirigente che si sta formando attorno a questi e ad altri Progetti”.
“Ecco signor Prefetto, ciò che ci proponiamo di ottenere e ciò che il Popolo mormora nelle riunioni della Fusione da cui Ella è rimasto così lontano perdendosi quel profumo di spontaneità organizzata e di efficienza che stiamo vivendo. Capiamo che c’è fastidio; che i gestori delle prossime campagne elettorali sono già al lavoro e temono il peggio ma noi non abbiamo aspettato Grillo o Morra per cambiare il mondo dell’intorno che è il cimento più difficile. Non sta a noi di certo – affermano - giudicare, né criticare anzitempo ma abbiamo il diritto di sapere se la misura del disposto Accesso non avesse altre alternative rispetto al clamore che suscita, alla preoccupazione che induce nei cittadini in un momento così particolare e importante della vita politica, amministrativa e sociale della nostra vasta Comunità che sta per essere coinvolta, come detto, in una delicata scelta referendaria. Ciò non di meno da buoni e civili cittadini – concludono le 10 associazioni - ci auguriamo di cuore che le decisioni assunte, pur severe perché concernono anche la vicina Cassano, concorrano alla sconfitta della criminalità organizzata contro la quale ciascuno di noi sa di essere in armi, e non da oggi, senza dismissioni di sorta".