Guccione: Legge sull’edilizia regionale rischia di diventare un giallo

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«In Calabria l’edilizia sociale (Legge 36 del 2008) rischia di diventare un vero e proprio giallo noir». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione. «Tempo fa – afferma Guccione – ci era stato detto che uno dei vizi del bando relativo all’edilizia sociale era quello di presentare le domande a sportello. Se si va a vedere cosa è accaduto con le borse lavoro ci si accorge che la Giunta regionale ha approvato un bando con fondo unico, non diviso per province, quindi, con le domande, guarda caso, da presentare a sportello. E così, mentre la crisi economica nella nostra regione si aggrava, la Giunta regionale sospende, revoca e poi sospende la stessa revoca di bandi per l’edilizia sociale finanziati con 120 milioni di euro pubblici, che avrebbero attivato oltre un miliardo di investimenti privati per la realizzazione di oltre 4000 alloggi per giovani coppie, famiglie in stato di disagio, disabili, ecc, ecc». «Lo scorso 19 ottobre, infatti, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Pino Gentile, come si legge in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della Regione Calabria, ha annullato il bando di concorso per la realizzazione di alloggi di edilizia sociale in proprietà e locazione (Legge nø 36 del 2008). Il 19 ottobre, con delibera nø 675, la stessa Giunta Regionale stabilisce di annullare la Deliberazione nø 622 del 20 settembre 2010. Così facendo, cancella il provvedimento con cui essa stessa aveva deliberato l'annullamento in autotutela del Bando per l’edilizia sociale. Da ciò si evince che l’Esecutivo Regionale si è voluto lavare le mani dal produrre l’atto di annullamento, così come annunciato, spostando tutto nelle mani del Dirigente Generale dei Lavori Pubblici Giovanni Laganà che, a tutt'oggi, 21 novembre 2010, ad oltre un mese dalla delibera, non ha prodotto nessun atto di annullamento e, senza tema di smentita, quel bando dell’edilizia sociale, ad oggi non è nè annullato, nè revocato». «Quali sono – si domanda Guccione- le ragioni che impediscono alla Giunta regionale di passare dall’annuncio dell’annullamento ai fatti? Si ha il fondato timore che un atto simile sarebbe causa di iniziative in sede civile e contabile da parte delle imprese e dei comuni già titolari di finanziamento e qualcuno sarebbe chiamato a risponderne personalmente. Si faccia definitivamente chiarezza e si assumano le dovute e conseguenti decisioni, anche se qualcuno dovrà fare qualche marcia indietro nell’interesse della Calabria e dei calabresi».