Guccione: “Nel trasporto pubblico occorre superare limitazioni e miopie”
“La polemica sorta a seguito della decisione di prolungare le corse della Linea 51 dell’Amaco S.p.a. fino alla frazione Cribari del Comune di Trenta appare speciosa e fuorviante rispetto ad una problematica che, invece, è vera e urgente e che riguarda la realizzazione di una rete integrata dei servizi di trasporto pubblico che finalmente corrisponda alla domanda di mobilità che viene dai cittadini”.
E’ quanto afferma in una nota il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione.
“Il servizio di trasporto pubblico regionale, infatti -prosegue la nota- va totalmente riorganizzato non solo per evitare sprechi e meglio razionalizzare la spesa, ma anche perché è divenuto improcrastinabile offrire alle collettività amministrate un servizio che risponda al meglio alla sempre maggiore domanda di mobilità necessaria a soddisfare i più elementari bisogni di studio, di lavoro e di svago dei cittadini. In questo contesto appaiono, pertanto, inutili e fuori luogo contese che ripropongono assurde limitazioni di confine, specialmente se tali diatribe insorgono tra aziende di trasporto a totale capitale pubblico, interamente finanziate dalla Regione”.
“E’ abbastanza noto a tutti che la conurbazione dei territori più prossimi al Comune capoluogo – aggiunge Guccione- formano un bacino di utenza quasi naturale. E’ per questo motivo che bisogna ripartire dalla oramai consolidata esperienza di integrazione tariffaria “BinBus” per riprendere il percorso di integrazione vettoriale bruscamente interrotto da logiche aziendalistiche lontane mille miglia dai bisogni della collettività e dalla stessa realtà territoriale in cui questi servizi interagiscono. In tal senso, il Piano Regionale dei Trasporti, oramai giunto alla sua imminente ridefinizione, dovrà tracciare linee guida precise nell’ambito delle quali occorrerà definire quantità e standard di qualità dei servizi che le Aziende, aggiudicatarie delle gare, dovranno fornire”.
“E’ necessario, quindi, -continua il consigliere regionale del Pd- correggere immediatamente un’impostazione aziendalistica miope e senza respiro che per tanti anni ha caratterizzato questa problematica e guardare ad un orizzonte più ampio che dai Comuni della Presila si estenda al Savuto, al Medio Tirreno, alle Serre e al territorio montaltese. Sono questi, infatti, i confini naturali all’interno dei quali dovrà essere disegnata la nuova rete del trasporto pubblico locale. Ogni aggiustamento interno al territorio di un solo comune, se pur necessario, appare limitativo e parziale rispetto ad una esigenza di spostamento che oramai trova origini e destinazioni al di fuori dei confini perimetrali delle singole municipalità.
Alla domanda che la collettività avanza non può essere risposto con il campanilismo di alcuni amministratori locali, così come non possono essere accampati presunti interessi aziendali. Le amministrazioni locali e le aziende, specialmente quelle pubbliche come Amaco e Ferrovie della Calabria devono trovare la giusta sintesi per addivenire alla integrazione dei servizi, eliminando sovrapposizioni e sprechi, ma anche aumentando le corse laddove la domanda è presente. Bene ha fatto l’Amaco a valicare il confine imposto dal fiume Cardone, ma tale intervento non risolve il problema del trasporto pubblico che continua a rimanere tale per l’intera fascia presilana”.
“Sarebbe auspicabile –conclude Guccione- che le linee già progettate dall’Amaco nell’ambito della discussione preliminare e che ha caratterizzato la fase di avvio dell’Azienda di Trasporto Provinciale (ATPC), trovassero finalmente attuazione e che il servizio fosse rivisto e rimodulato sulle nuove esigenze dell’utenza, che rimane la sola e vera destinataria delle disfunzioni attuali.
“Ai vertici dell’Amaco e delle Ferrovie della Calabria –conclude Guccione- chiediamo, dunque, di trovare al più presto la giusta sintesi, se necessario anche con l’assenso della Regione Calabria, perché il servizio di trasporto pubblico con connotazioni urbane venga da subito esteso ai Comuni di Rovito, Celico e a tutti i comuni contermini alla città di Cosenza”.