Valorizzare la dieta mediterranea, passa la proposta di legge di Greco e Sergio
La Terza Commissione consiliare ha approvato, giovedì scorso, la proposta di Legge N.54 sulla “Valorizzazione della Dieta Mediterranea”, presentata dai consiglieri regionali Orlandino Greco e Franco Sergio, che mira ad esaltare le qualità nutritive, culturali, storiche e territoriali della dieta mediterranea e a promuovere la difesa delle biodiversità e delle produzioni tipiche della Calabria.
Con l'iscrizione da parte dell'Unesco della Dieta Mediterranea nella lista del patrimonio immateriale dell'umanità si è avviato un percorso che ha evidenziato il valore culturale di questa pratica alimentare, che non è soltanto un insieme di prodotti ma costituisce un modello di sviluppo sostenibile unico al mondo, tramandato di generazione in generazione.
Quello che molti non sanno è che la comunità scientifica internazionale, attraverso il Seven Countries Study, iniziato da Ancel Keys nel Minnesota nel 1947 e conclusosi attraverso indagini sul campo nel 1957 a Nicotera (nel vibonese), riconosce come "Dieta mediterranea italiana di riferimento quella di Nicotera”.
Sono passati esattamente 70 anni e attraverso una lunga casistica e documentazione raccolta sino ad oggi, gli alimenti e lo stile di vita a fondamento della dieta Mediterranea, sono riscontrabili e rintracciabili esattamente laddove questa nasce, in Calabria. Scientificamente dunque soltanto i "nostri" alimenti posseggono i requisiti nutrizionali che validano gli aspetti benefici della dieta, proprietà organolettiche specifiche e calcolate attraverso l'Indice di Adeguatezza Mediterranea (IAM).
“L’attribuzione della paternità a Pollica (nel salernitano) – spiegano Greco e Sergio - può essere considerata senza alcun dubbio un falso storico dettagliatamente contestabile. La proposta di legge parte proprio da qui, dal recupero di un primato che spetta alla Calabria e che la Regione Calabria in passato si è lasciata sfuggire e strappare, complice una cattiva gestione della politica nostrana latente e che non ha saputo né riconoscerne il valore né imporsi sui quei tavoli decisionali”.
I punti analizzati dalla Legge 54 esaltano peculiarità ed eccellenze di questa terra, si pongono come prospettiva di sviluppo d’interi territori e crescita economica e sociale e per l'impatto positivo e fortemente qualificante non solo sulle produzioni agroalimentari ma anche sulle attività dell'enogastronomia e culturali rappresenta un volano per l'industria turistica calabrese.
“Nutrire per prevenire” è uno dei motti a cui le azioni della Sanità Pubblica devono tendere e quindi politica deve tenere in considerazione, avvalendosi di strumenti che possano migliore le condizioni socio-sanitarie della popolazione. La promozione di corretti modelli nutrizionali, che aiutano a prevenire le malattie cronico degenerative, e la disponibilità di materie prime rispondenti a criteri di sicurezza, qualità e integrità alimentare, rivestono un ruolo fondamentale e costituiscono settori nei quali può e deve svilupparsi la responsabilità collettiva nel controllare, mantenere e migliorare lo stato di salute.
Il riconoscimento delle produzioni locali e la valorizzazione dei prodotti cosidetti a Km 0, che si muovono in controtendenza al sistema della globalizzazione a favore di quella che oggi è chiamata glo-cale, difesa e recupero delle identità locali e che serve a contrastare anche l’affermarsi nei nostri mercati di prodotti di indubbia provenienza e qualità, avvia processi di sviluppo che affondano le proprie radici in un percorso di formazione territoriale caratterizzante e distintivo; diviene fattore di assoluta rilevanza nell'analisi dei processi alimentari globali, respingendo gli aspetti di progressiva omologazione delle identità territoriali.
Ma perché ciò sia possibile è necessario che siano coinvolti tutti gli attori e per questo abbiano tenuto in alta considerazione la costituzione di una rete operativa aperta alla partecipazione di enti, associazioni, aziende, operanti nei diversi settori della ricerca, della cultura, della salute, dell'istruzione, della produzione e distribuzione e dell'associazionismo e dove la politica si pone come strumento di concertazione e di controllo su logiche e azioni che puntano sulla qualità, attestata da un Marchio e valorizzata attraverso una comunicazione mirata.
Questa, come del resto le proposte di Legge sui Borghi Ospitali, sul Paesaggio e sull’Internazionalizzazione dei prodotti, sono state attentamente studiate e valutate puntando sulle grandi risorse che questa regione ha ma che necessitano di essere supportate da una governance che attui progetti a lungo raggio e relazioni integrate ai diversi contesti territoriali che pur nelle loro peculiarità ed eccezionalità tardano a decollare e ad imporsi in termini di mercato e di business.
“Il 2017 è l’anno dei Borghi, della valorizzazione dei Paesaggi e dell’apertura del Made in Italy a nuove piazze internazionali, che sempre più esigenti ricercano prodotti di alta qualità, auspichiamo che Calabria, attraverso l’approvazione definitiva della Legge sulla Dieta Mediterranea e delle sopra citate – concludono i due consiglieri - possa trovare lo spazio che merita in mercati e contesti anche internazionali".