Carceri. Visite dei Radicali a Paola, Cosenza, Rossano e Castrovillari
“Dopo una breve pausa, torneremo a visitare le Carceri della Calabria. Non è che in questi mesi abbiamo fatto sciopero, ma siamo stati impegnati a visitare gli Istituti Penitenziari della Puglia e della Campania. In quest’ultima Regione, torneremo fine mese, per fare il punto sulla situazione, in un Convegno che abbiamo organizzato insieme ai Giovani Giuristi Vesuviani ed al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, presso la Sala Multifunzionale della Casa di Reclusione di Sant’Angelo dei Lombardi, uno dei migliori stabilimenti penitenziari del Sud Italia.” Lo dichiara Emilio Enzo Quintieri, esponente del Movimento dei Radicali Italiani, nell’annunciare le visite a tutte le Carceri della Provincia di Cosenza.
“Negli Istituti Penitenziari di Paola, Cosenza, Rossano e Castrovillari, aventi una capienza regolamentare di 737 posti, vi sono ristrette 809 persone; tra queste vi sono 16 donne e 207 cittadini stranieri. Abbiamo, dunque, 72 detenuti in eccesso ed il numero continua a crescere. Le Carceri più affollate, sono le Case Circondariali di Cosenza e di Paola: a Cosenza, a fronte di una capienza di 218 posti, vi sono ristretti 268 detenuti, 45 dei quali stranieri ed a Paola, invece, ove sarebbe possibile ospitarne solo 182, c’è ne sono 220, 95 dei quali stranieri. A Castrovillari e Rossano, invece, le cose stanno leggermente meglio: nel Penitenziario del Pollino sono presenti 121 persone, 28 stranieri, a fronte di una capienza di 122 posti ed in quello della sibaritide 200 detenuti, 39 dei quali stranieri, per 215 posti disponibili.
Nell’anno appena trascorso, secondo i dati del Sistema Informativo Automatizzato del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia, negli stabilimenti penitenziari della Provincia di Cosenza, vi sono stati diversi “eventi critici” ed in particolare modo 39 risse, 10 ferimenti, 91 atti di autolesionismo, 13 tentati suicidi e 2 suicidi. Rispetto al 2015 sono diminuite, seppur lievemente, le risse (37), i ferimenti (3), gli atti autolesionistici (42) ed i tentati suicidi (9). Tirando le somme, tra tutti gli Istituti Penitenziari della Provincia di Cosenza, quello più “problematico”, è stato la Casa di Reclusione di Rossano che, con 18 risse, 4 ferimenti, 32 atti di autolesionismo e 4 tentati suicidi, si colloca al primo posto. Sono convinto che questi eventi critici, qualora fosse stata attivato il modello operativo della c.d. sorveglianza dinamica, sarebbero stati molto di meno come sperimentato in altri Istituti Penitenziari della Repubblica ove sono sensibilmente diminuiti sia gli eventi individuali che collettivi. Non c’è nessuna Sezione a “custodia aperta”, nemmeno per la media sicurezza, fatta eccezione per un Reparto nella Casa Circondariale di Paola e per la Casa di Reclusione di Laureana di Borrello in cui è attiva la “custodia attenuata”. Mentre in altre Regioni stanno abolendo la “custodia chiusa” anche per il Circuito dell’Alta Sicurezza, in Calabria siamo ancora all’anno zero. Ho più volte sollecitato il Dipartimento a rivedere l’organizzazione custodiale degli Istituti calabresi ma, nonostante le rassicurazioni ricevute, non è stato fatto alcun intervento.
“Martedì 21 saremo in visita alla Casa Circondariale di Paola – prosegue l’esponente radicale Quintieri - venerdì 24 alla Casa Circondariale di Cosenza, martedì 28 alla Casa di Reclusione di Rossano ed infine mercoledì 29 alla Casa Circondariale di Castrovillari. In queste visite, la Delegazione di Radicali Italiani, composta da Quintieri, Valentina Anna Moretti e Maria Ferraro, sarà integrata da Francesca Stancati, Delegato Provinciale del Coni di Cosenza, Adamo Francesco Guerrini, Presidente Provinciale Acsi di Cosenza e da Roberto Blasi Nevone, Francesco Iacucci e Giovanni Gagliardi, Tecnici Sportivi operanti sul territorio. In questa occasione, durante le visite, autorizzate dai vertici del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia - conclude Emilio Enzo Quintieri - visiteremo anche i locali, gli spazi e le attrezzature per lo svolgimento dell’attività sportiva, valutando la possibilità di proporre proposte progettuali per il miglioramento dell’impiantistica e delle attrezzature e per l’avvio di progetti con Istruttori qualificati come già fatto presso la Casa Circondariale di Cosenza.”