Diga di Melito: Manno si dice “truffato”, Astaldi lo cita per danni
L’impresa Astaldi ha notificato un atto di citazione al Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, Grazioso Manno con il quale ha chiesto un risarcimento danni per altri 10milioni di euro. A renderlo Manno che qualche settimana fa era tornato a parlare della vicenda della Diga Melito affermando pesantemente che l’importante impresa di costruzioni, a suo dire, avrebbe “truffato” il consorzio.
“Non mi meraviglia assolutamente questa nuova richiesta (è la terza sempre da 10milioni di euro) di risarcimento per 10milioni di euro da parte di Astaldi – commenta Manno – anzi ne faccio una medaglia al merito. Fin dal 2008 e cioè da quando il Consorzio ha rescisso definitivamente il contratto con Astaldi ho sempre seguito la via giudiziaria perché fortemente convinto che la Procura della Repubblica debba mettere mano e accertare ciò che è realmente accaduto su questa vicenda, ormai trentennale, che ha molti lati oscuri e troppe zone d’ombra”.
Già a fine 2008 Manno chiese e ottenne un incontro con l’allora Procuratore della Repubblica di Catanzaro Iannelli, e successivamente ad aprile 2009 venne ascoltato dal Procuratore Aggiunto Giuseppe Borrelli, al quale rilasciò e sottoscrisse una dichiarazione in merito all’ipotesi di truffa da parte dell’impresa, inviando successivamente a supporto una serie di documenti.
In seguito poi, scrisse più volte all’allora Procuratore della Repubblica Lombardi e pochi giorni dopo l’insediamento, su sua richiesta, è stato ricevuto dal Procuratore Gratteri. Manno, quindi, si dice convinto delle sue e delle ragioni del Consorzio confidando nella via giudiziaria.
“Nel mentre però, il Consorzio in questi nove anni ha fatto di tutto per fare in modo che la Diga venisse rifinanziata e realizzata ed infatti – afferma il presidente - il 15 luglio scorso è stato presentato a tutti gli organi competenti il nuovo progetto e quotidianamente stiamo incalzando la Regione Calabria e il Ministero alle Infrastrutture affinché finalmente si faccia una scelta coerente per la realizzazione di questa importate e attesa infrastruttura”.
“Grazie all’ultimo atto di citazione di Astaldi – prosegue - sono veramente felice di poter esporre in Tribunale quanto sostenuto in tutti questi anni, inoltre sto preparando un poderoso dossier che invierò al Procuratore della Repubblica dott. Nicola Gratteri. L’Astaldi ci ha truffato? Ne sono convinto sempre di più. L’arbitrato? L’ho sempre contestato, ne ho sempre messa in dubbio la decisione, convinto come sono, che tale strumento non ha senso e dovrebbe essere abolito”.
Manno ricorda “che il Collegio Arbitrale era formato da tre persone; la decisione finale, a favore di Astaldi – dice - è stata presa con due sì e un no e con l’apporto di soli due tecnici su tre perché il terzo, si badi bene mai sostituito, si era subito dimesso”.
Si chiede allora il presidente del Consorzio: “Può un collegio arbitrale mettere in discussione, con una composizione evidentemente monca, un progetto che è stato a suo tempo approvato dalla Cassa per il Mezzogiorno, vivisezionato ulteriormente durante lunghe riunioni con tutti i soggetti interessati (compresa l’impresa Astaldi) durante i lavori che hanno portato alla valutazione di impatto ambientale e che è stato oggetto di una sentenza definitiva della Suprema Corte di Cassazione a Sezioni Unite ( che ha dato ragione al Consorzio su tutta la linea)?”
“Io – afferma perentorio – ancora oggi sono convinto di no! Mi considero e ci consideriamo ancora vittime di un arbitrato che, lo ribadisco, non riconosco! Accetto con forza, determinazione e grande convinzione – conclude- la sfida di Astaldi e non mi fermo”