Fusione Comuni della Presila, Movimento: tutti a votare per lo sviluppo
Mancano ormai pochi giorni al 26 marzo quando la Presila deciderà del proprio futuro: accettare o meno, cioè, una eventuale possibilità di sviluppo “o declinare e restare nella situazione attuale”.
Il territorio, sostengono dal Movimento Presila Unita per il Si, “diventerebbe un unico grande comprensorio con una vastità territoriale tale da collocare il nuovo paese tra i dieci più grandi della provincia e della regione. Parliamo di un ente con una popolazione di più di 10 mila abitanti ed una dimensione territoriale di oltre 167 km2"
Secondo i fautori del Sì all’accorpamento dei Comuni, infatti, le nuove risorse economiche del comune unico potrebbero consentire di avere maggiori servizi e di qualità superiore per i cittadini.
“La classe dirigente cambierebbe – si dicono certi dal Presila - dovendosi configurare un solo sindaco, una sola giunta e un solo consiglio comunale, così come cambierebbe la struttura organizzativa del nuovo Ente. Apparati più efficienti e più specializzati, in grado di intercettare finanziamenti ai quali oggi i nostri piccoli comuni non possono accedere. Fermo restando che non verrà licenziato alcun dipendente. Inoltre, dal punto di vista politico. Con la fusione ci sarebbe una maggiore partecipazione democratica, fuori da logiche di parentado, da parte della cittadinanza in cui si premieranno di più le idee per la futura classe dirigente”.
Per i comuni nati da Fusione la legge prevede un contributo straordinario in termini di trasferimenti economici pari al 50% di quelli erariali ricevuti nel 2010, circa 1 milione e 600mila euro. Contributo che viene erogato al nuovo Ente per 10 anni dalla sua costituzione.
“Comune unico – ribadiscono dal Movimento - vuol dire avere "voce maggiore" dal punto di vista politico e istituzionale. Vuol dire avere un'amministrazione più efficiente ed efficace, ma sempre rispettosa del criterio di economicità delle risorse dell'ente. Comune unico significa gettare le basi di nuovi modelli di cooperazione sociale, senza ripercussioni sull’aspetto identitario”.
“La Presila – aggiungono - è nata oltre mille anni fa dai cosentini e fin dai primi anni del 1100/1200 iniziò a delinearsi il nome dei Casali grazie all’Universitas tra la Presila e la città di Cosenza. Identità è rappresentata, certo, dal singolo cittadino vivificante il territorio, ma anche dal territorio stesso. L'identità nel tempo si è trasformata, ma su una base comune che unisce tutti i presilani. Questo rappresenta un unico grande patrimonio culturale appartenente a tutti gli abitanti della fascia presilana”.
Il Movimento Presila Unita, comitato promotore delle ragioni per il Sì, invita allora gli elettori dei comuni di Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta a recarsi alle urne domenica prossima, 26 marzo, “affinché il referendum sulla fusione – si auspicano in conclusione - sia un trionfo dello spirito democratico dei cittadini. Non è in gioco il futuro politico di un singolo, ma l’avvenire del collettivo. Decidiamo materialmente e concretamente il destino della nostra terra".