Intesa Regioni-Governo sulla riforma Madia
La Conferenza dei Presidenti delle Regioni ha condiviso l'indirizzo formulato dalla Commissione Affari Istituzionali, presieduta dal Vicepresidente Antonio Viscomi, ed ha espresso parere positivo per l'intesa con il Governo sulla riforma del testo unico del pubblico impiego. L'intesa è il risultato di un lungo e difficile lavoro di negoziazione con i Ministeri interessati che si è svolto, con maggiore intensità, nelle ultime due settimane. L'obiettivo principale della commissione presieduta dal vicepresidente Viscomi è stato di salvaguardare le prerogative delle regioni e di promuovere una maggiore chiarezza, anche gestionale. In particolare il governo ha accettato di subordinare la definizione dei criteri per la definizione dei piani di fabbisogno del personale alla preventiva intesa vincolante ed obbligatoria con le Regioni e di eliminare la nullità delle assunzioni effettuate senza rispettare gli obblighi di preventiva comunicazione dei piani per il fabbisogno.
Per quanto riguarda le norme per il superamento del precariato ha ottenuto un alleggerimento dei vincoli previsti dal governo, consentendosi ora che le procedure concorsuali possono essere state svolte anche presso amministrazione diversa da quella che procede alla stabilizzazione ed ampliandosi ulteriormente le maglie per il personale tecnico-professionale ed infermieristico del servizio sanitario. Sono state accolte poi le richieste di intervenire sulla composizione e la gestione dei fondi contrattuali. In sede di Conferenza dei Presidenti ha chiesto ed ottenuto il mandato di elaborare, congiuntamente alla Commissione Finanze, una posizione comune delle regioni volta a chiedere al governo la corretta applicazione della sentenza 205 del 2016 della Corte Costituzionale secondo cui le risorse già assegnate alle province per le funzioni a queste tolte dalla legge del Rio devono essere assegnate ai soggetti chiamati a svolgere quelle stesse funzioni, cioè le regioni.
Nella stessa seduta la Conferenza, sempre su proposta della Commissione Affari Istituzionali, ha espresso l'intesa per la modifica delle norme relative su sistemi di valutazione ed alla dirigenza sanitaria, avendo il governo in entrambi i casi accettato tutte le richieste avanzate in sede di negoziato, volte a tutelare l'autonomia e le prerogative delle regioni sia pure nel quadro unitario delle regole definite in sede centrale. "Sono state due settimane di intenso lavoro - ha dichiarato il prof. Viscomi - ma ciò che più rileva, al di là ed oltre dei risultati ottenuti, è che la Regione Calabria ha svolto una parte attiva in tutto il processo negoziale, segno di una rinnovata credibilità con gli organi centrali di governo e con le altre regioni".