Botte a convivente e genitori: padre e madre non ce la fanno più e denunciano il figlio
Due genitori arrivati allo strenuo delle forze, tanto da essere costretti a rivolgersi ai carabinieri per denunciare il figlio. Ai militari raccontano un quadro familiare fatto di diversi maltrattamenti: minacce e botte continue subite sia da loro che dalla convivente dell’uomo; in alcuni casi gravissimi episodi di prepotenze commessi anche davanti alla figlia minorenne, cosa che aggravava ancor di più la natura del reato.
Compresa la delicatezza della situazione, i Carabinieri hanno iniziato da subito ad indagare, raccogliendo in pochissimo tempo le dichiarazioni di alcune persone informate sui fatti e, tendenzialmente, appartenenti alla cerchia familiare. Dichiarazioni che hanno aiutato gli investigatori a delineare in maniera più chiara, e quindi di rafforzare, i gravi indizi di colpevolezza a carico del figlio della coppia.
Durante le indagini, poi, numerose volte i carabinieri, su richiesta dei genitori, sono dovuti intervenire nell’abitazione dell’uomo che, in più occasioni, sotto l’effetto di sostanze alcoliche, aveva continuato ad aggredire sia fisicamente che verbalmente la convivente (D.G. di 27 anni) e madre e padre (M.A. di 57 anni e C.N., di 55).
Raccolto un “forte quadro indiziario” e per evitare che le violenze proseguissero, i militari di Rosarno, coordinati dalla Procura di Palmi, hanno chiesto al magistrato di emettere un misura cautelare a carico del presunto aggressore, un 35enne del posto, G.M. Il Gip ha accolto le richieste della Procura e ne ha disposto la detenzione in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
Le indagini, partite a fine marzo scorso, sono state eseguite dagli uomini della Tenenza locale, agli ordini del Sottotenente Alfio Rapisarda, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Gioia Tauro, diretta dal tenente Gabriele Lombardo.