Partono in Calabria i lavori del cimitero dei migranti
Tarsia, comune in provincia di Cosenza, ospiterà un cimitero per le salme dei migranti morti in mare. L'idea, lanciata da Franco Corbelli, presidente del movimento "Diritti Civili", che ha messo a disposizione un terreno di sua proprietà, muove un passo in avanti decisivo. A comunicarlo è il sindaco, Roberto Ameruso. I tecnici incaricati hanno consegnato il progetto.
"Oggi – afferma Ameruso - è una giornata assai importante, per alcuni aspetti storica, per Tarsia e, oserei dire, per il mondo che apprezza molto quello che stiamo per realizzare come dimostra l'interesse della stampa internazionale che continua a mandare nel nostro piccolo comune i suoi inviati. Finalmente infatti -spiega - si può partire con l'inizio dei lavori per la realizzazione del Cimitero internazionale dei migranti, la grande opera umanitaria che, nel rispetto delle diverse culture religiose, darà dignità alla morte di tutti quegli immigrati vittime dei tragici naufragi, che continuano purtroppo anche in queste ultime ore. Sarà eliminata per sempre la disumanità - aggiunge - di quei poveri corpi, senza volto e senza nome, sepolti, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri calabresi e siciliani, che di fatto ne cancellano così l'identità, ogni ricordo e ogni possibile riferimento per i loro familiari, che non sanno dove andare a cercarli". Questa mattina c'è stato l'ultimo atto preliminare, con la consegna all'Ufficio tecnico comunale del progetto.
"I due progettisti, l'architetto Fernando Miglietta e l'ingegnere Donato D'Anzi - spiega Ameruso - che, insieme al responsabile del nostro settore tecnico, Francesco Sansone, ho incontrato questa mattina in Comune, hanno personalmente depositato il progetto". I lavori possono quindi partire.
"Esattamente due anni fa - spiega il sindaco che Tarsia - in occasione della Festa della Liberazione, il 25 aprile 2015, annunciavamo per la prima volta, all'ex Campo di Ferramonti, la nostra volontà di realizzare il Cimitero dei Migranti. Ci sono voluti due anni di impegno ininterrotto per avviare l'iter, ottenere, grazie al presidente, Mario Oliverio, l'impegno della Regione per i primi finanziamenti e superare tutti gli ostacoli burocratici. Oggi non posso non ringraziare chi questa grande opera ha fortemente voluto e si è, con passione, quotidianamente impegnato, insieme a noi, facendone una delle sue più importanti battaglie civili, che, posso testimoniarlo, gli sta molto a cuore. Per questo, per aver reso possibile questa opera universale e per aver scelto Tarsia, il nostro comune, per realizzarla, voglio oggi ringraziare - continua - Franco Corbelli, il fondatore del movimento Diritti Civili e responsabile dei Diritti Umani della Regione". Il cimitero dei migranti sarà dedicato al bambino siriano Aylan Kurdi, sorgerà su un'area di oltre 15.000 metri quadri e sarà costruito nello stesso spazio in cui sorgerà il nuovo cimitero comunale, su una collinetta, immersa tra gli ulivi, di fronte al lago e al vecchio cimitero comunale dove è ubicato anche un cimitero ebraico e a poca distanza dall'ex campo di internamento di Ferramonti.
"Terra di pace e solidarietà, - conclude il primo cittadino - come dimostra la sua storia e come recitano i cartelli all'ingresso della nostra cittadina, vuole continuare la sua tradizione di accoglienza. Con questa opera universale - conclude - vogliamo mandare al mondo, minacciato da uno spietato, crudele terrorismo e dal rifiuto e dalla criminalizzazione degli immigrati, un messaggio di pace e un segnale di distensione e di speranza".