Corso di Grecanico: esperta svela i segreti dei manoscritti “monastici”
I preziosissimi codici greci oggetto di una lezione-conversazione organizzata dall’Accademia del Tempo Libero e da Apodiafazzi, nell’ambito del Corso di grecanico “Mathènnome tin Glossa Grèka tis Kalavria/Impariamo la Lingua Greca di Calabria”.
Ospite delle associazioni, Maria Teresa Rodriquez, Direttrice della Biblioteca Regionale di Messina, studiosa di paleografia greca, che ha parlato de “I Manoscritti del Fondo del S. Salvatore della Biblioteca "Giacomo Longo" di Messina: Una Biblioteca greca ancora viva”.
Un interessante viaggio tra manoscritti di inestimabile valore per portare all’attenzione e alla conoscenza di tutti l'ingente patrimonio librario prodotto o circolante nell'Italia Meridionale, quantificabile in oltre tremila unità codicologiche.
Questo patrimonio è costituito da vere e proprie opere d'arte realizzate nei centri monastici dell'Italia del Sud. Le notizie che si rilevano da queste fonti storiche, sono preziose non solo per le biografie degli asceti basiliani, ma anche per le vicende che riguardano il territorio, la storia, la lingua e la cultura calabrogreca.
A portare i saluti dell’accademia Pietro Morabito, Presidente Onorario del sodalizio, che ha accolto la dottoressa Rodriquez e ha introdotto gli interventi sottolineando l’importanza dell’incontro che ha dato l’opportunità a tutti di approfondire la conoscenza di un tesoro ancora a molti ignoto.
“Non un corso di lingua ma di cultura generale alla scoperta delle nostre radici” ha spiegato Carmelo Giuseppe Nucera, Presidente di Apodiafazzi aggiungendo che il valore dei codici “è inestimabile e per questo abbiamo chiesto aiuto alla dottoressa Rodriquez, perché ci guidasse alla scoperta di questo patrimonio”.
“E’ comunque nostro desiderio – ha proseguito - organizzare con i corsisti una visita alla biblioteca, per conoscere da vicino questi testi, per consultarli e vivere l’emozione di toccarli con le nostre mani. Dal terzo secolo in avanti i religiosi hanno iniziato a scrivere libri, i monaci a copiare i testi utili per la liturgia quotidiana. Questo grande patrimonio è sparso per tutto il mondo e i nostri studiosi, per poterlo consultare, devono viaggiare molto”.
“Desideriamo sensibilizzare i rappresentanti istituzionali perché – ha aggiunto - all’interno di un programma di valorizzazione della nostra cultura, prendano delle iniziative che diano ampio risalto a questo patrimonio. A Messina esistono 177 opere ma non tutte sono ancora state studiate”.
Presente anche il Sindaco di Bova Santo Casile che, per la gioia dei corsisti, ha portato un saluto in calabro greco, ha lodato l’iniziativa dei presidenti Velonà e Nucera e ha sottolineato l’importanza dei codici e delle antiche origini dei nostri territori.
“Ho voluto che fosse una biblioteca greca viva – sono state le prime parole di Rodriquez - non un museo, ma libri consultabili. La raccolta libraria del Monastero del S. Salvatore è una delle più importanti, uno dei rari casi in cui questi beni sono stati conservati nella sede d’origine. I testi giunti a noi sono oltre 3000 e sono entrati a far parte di collezioni e di biblioteche. A Messina sono presenti175 codici e 2 rotoli”.
Così Rodriquez prosegue mostrando, attraverso le diapositive, la bellezza di miniature e scritture, disegni e decorazioni, esplicandone ai presenti la storia da questi narrata. Scene di guerra di bizzantini e saraceni, saraceni che assaltano Messina, immagini floreali, visi e testimonianze concrete di un antichissimo passato tutto da riscoprire.