Pasqua e disabilità, Fish a Oliverio: basta politiche sbagliate, risolleviamo la regione
“In questa nuova era governativa nella Regione Calabria sono accadute cose che hanno riacceso la speranza, all’origine hanno due soli concetti ‘ascolto e dialogo’, elementi che hanno avvicinato la gestione governativa ai destinatari delle politiche da elargire, cioè ai cittadini. È il tempo dei protocolli, delle convenzioni, delle delibere che fanno sperare, si parla di cifre che ci fanno sognare di essere meno poveri, bisogna cogliere l’attimo fuggente! Ma ora siamo tutti in attesa di azioni concrete”.
Esordisce con queste parole una lettera aperta che Nunzia Coppedè, Presidente della Fish Calabria Onlus, la federazione italiana per il superamento dell’handicap con sede a Lamezia Terme, ha indirizzato al governatore della Calabria.
“Abbiamo ripreso a parlare con entusiasmo – aggiunge la Coppedé - di inclusione nella scuola, nel lavoro, nei luoghi di tutti, stiamo sognando abitazioni “normali”, spazi di vita che non impediscono la libertà di movimento e di pensiero, che favoriscono le relazioni e la realizzazione di progetti di vita individuale, ma noi persone con disabilità cresciute e un po’ attempate che abbiamo dedicato gran parte della nostra vita alla lotta contro ogni forma di discriminazione, che abbiamo fatto dell’inclusione la nostra bandiera, che urliamo con orgoglio il nostro motto nulla su di noi senza di noi, dobbiamo prendere atto che la Calabria fanalino di coda di tutte le regioni italiane, succube di politiche sbagliate, di interessi lontani ai bisogni dei destinatari e di risposte assistenzialistiche, ha segnato fortemente i suoi abitanti e tra questi le persone con disabilità e le loro famiglie”.
Secondo la presidente della Fish, poi, “ha preso il sopravvento la logica del si salvi chi può, teniamoci stretti quello che abbiamo, la ricerca di sistemazioni assistenzialistiche o la sicurezza della famiglia che si sostituisce al mondo intero. Siamo tornati indietro di molti anni, le persone con disabilità hanno smesso di sognare e questa è una ingiustizia sociale. La vita è bella ed ognuno ha il diritto di viverla con la giusta intensità”.
La Coppodè poi lancia un appello ad Oliverio: “Caro presidente – scrive nella lettera - sono convinta che possiamo risollevare la Calabria, abbattere quel divario troppo alto nei diritti sociali, civili e umani alle altre regioni, ma per arrivarci abbiamo bisogno che le intenzioni si tramutino in fatti. Sono esasperanti le attese che trasformano le delibere in azioni concrete, le informazioni di bandi o di opportunità interessanti che restano appese, i soldi che se ci sono devono arrivare a destinazione nei tempi previsti, troppi i vuoti da colmare, ma attenzione: torniamo a non sperare e la rassegnazione è la peggiore cosa che ci può capitare”.
“Abbiamo apprezzato – prosegue - il recepimento della Convenzione Internazionale sui diritti delle persone con disabilità ma ora dobbiamo lavorare per una corretta applicazione, urge la deliberazione dell’Osservatorio Regionale, noi siamo pronti per lavorare di buona lena a fianco a te e ai tuoi collaboratori per il piano di azione regionale sulla disabilità, da realizzare attraverso le indicazioni della Convenzione”.
Ma perché le risorse, le idee in cantiere, diventino davvero opportunità per le persone con disabilità e sollievo ed anche rigenerazione dei nuclei familiari che hanno nel loro seno congiunti con disabilità “abbiamo bisogno – sottolinea la presidente Fish - di credere alla realizzazione concreta delle proposte che sono in cantiere in tempi brevi e alla possibilità di sperare in un futuro inclusivo. Caro presidente, ho scelto di scrivere queste brevi riflessioni per la Pasqua di resurrezione; molte persone con disabilità, vivono una dimensione limitata e scarsa di esperienze, relazioni, situazioni in cui la sofferenza prende il sopravvento e il mondo è racchiuso nelle mura di casa, di una stanza, di una struttura, la resurrezione simboleggia il ritorno alla vita e il mio augurio è che tu possa trasformare ogni attimo del tuo impegno di governatore regionale, in azioni concrete finalizzate a restituire a tutti i destinatari delle tue scelte i diritti, l’inclusione sociale, una vita di senso”.