Lettere. Ospedale Catanzaro, la denuncia: “parcheggi disabili occupati dal personale sanitario”
Daniela Nisticò è una persona con disabilità che ci ha inviato una lettera chiedendo il nostro aiuto nel far venir fuori una grave situazione che lamenta nei parcheggi adiacenti i poliambulatori dell'ospedale Pugliese Ciaccio, ora Dulbecco, di Catanzaro.
“Gentile Direttore … È una vergogna mi creda, sono disgustata perché, ogni volta che mi reco per una visita o per delle analisi, anche arrivando lì alle 5:30 di mattina, i parcheggi predisposti per le persone con disabilità, sono occupati dal personale medico ed infermieristica con tanto di tesserino blu, che spetta, come sa, solo a chi è portatore di disabilità e se c'è la persona con disabilità” esordisce Daniela.
“Mi sembra ben chiaro, senza che aggiungo altro, che si usa il tesserino di altre persone per i propri scopi personali... Ho chiamato i vigili più volte e fatto fare multe, perché addirittura hanno parcheggiato sul marciapiede ostruendo l'accesso allo scivolo per poter accedere ai poliambulatori. Ma anche i vigili stessi si limitano solo a vedere il cartellino e non a verificare che lo stesso sia utilizzato dalla persona possedente” prosegue poi Nisticò.
“Oramai – aggiunge ancora - il tesserino è diventato un simbolo di possesso. Sappiamo bene che il tesserino blu lo deve esporre o la persona stessa di cui c'è apposto il nominativo o chi accompagna la persona con disabilità, ma solo in caso ci sia la persona con disabilità. Ma invece ora i parenti lo espongono ovunque vanno per aver diritto al parcheggio”.
“Sono andata anche in direzione sanitaria più volte, e l'ultima volta – continua Daniela - ho parlato con una dottoressa di cui mi sfugge il nome, facente funzione del direttore sanitario; ho esposto la mia problematica del parcheggio e altre problematiche che riguardano alcuni servizi inesistenti per le persone con disabilità nella struttura stessa. Dopo di ché un funzionario ha scritto l'esposto, ma non lo hanno potuto protocollare perché quel giorno non c'era linea internet. Gli ho lasciato la mia email, dicendogli di inviarmi copia del tutto, ma ciò non è avvenuto”.
“Mi creda sono veramente stanca e amareggiata di tutto questo menefreghismo e indifferenza dei problemi di una, anzi di tutte le persone con disabilità che devono affrontare i propri problemi ci si aggiungono anche quelli che gli altri ci creano. La prego mi aiuti a fare venire alla luce e a mettere i riflettori su questa situazione gravissima, ancora una volta nei confronti delle persone con disabilità”, conclude Nisticò.