Msi-Ft Cosenza, cimitero migranti: non si potevano usare i fondi per il territorio?
"In Calabria ogni anno siamo costretti a far fronte ad emergenze dovute alla degradazione del suolo, basti pensare all’alluvione che nell’agosto 2015 mise in ginocchio due centri importanti della provincia cosentina: Rossano e Corigliano Calabro. Zoomando la zona di allertamento regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico in Calabria, Tarsia è indicata nella zona 4 ionica settentrionale; eppure proprio a Tarsia sarà edificato prossimamente Il cimitero internazionale dei migranti, un'opera sponsorizzata dal movimento dei Diritti Civili di Franco Corbelli e dell'Amministrazione Comunale di Tarsia”.
Esordisce così una nota di Vincenzo Caravona, portavoce provinciale del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore di Cosenza. "Fin qui – continua - nulla di eclatante, cambia però il fondo del problema sul costo di quest'opera: 4 milioni di euro, naturalmente denaro pubblico, che la Regione Calabria investirà per la costruzione in questione. Riteniamo tale opera discriminante per tutti morti che siano di qualunque colore della pelle, di qualunque razza e di qualunque religione”.
Caravona si chiede poi se il sindaco di Tarsia non avrebbe potuto usufruire di questi fondi pubblici “per mettere in sicurezza il suo territorio posto sul ciglio di una frana? E la Regione Calabria non poteva investire questi fondi per migliorare lo status sociale dei tanti bistrattati cittadini calabresi a cui mancano le primarie necessita per sopravvivere dignitosamente?”
“Come già ampiamente rimarcato la seguente nota – puntualizza infine il portavoce del Msi-Ft - non è una discriminante razziale ma una presa di posizione su di un territorio a cui mancano spesso le priorità essenziali ed i diritti (altro che Diritti Civili!) a partire dalla Sanità e quant'altro serva a migliorare il modus vivendi del popolo calabrese".