Vvff a Vibo Marina, Gioia: l’ex prefetto Bruno ha mantenuto la promessa
“Non capita tutti i giorni che un Prefetto lasci, al termine del mandato, l’Ufficio territoriale di Governo e porti con sé, oltre che un voluminoso faldone di attività svolta, la valigia personale ma anche le attese ed i problemi delle istituzioni e della gente con cui ha vissuto e condiviso per un certo tempo delusioni e speranze”.
Ad affermarlo è Claudia Gioia, Capogruppo di Vibo Unica nel Consiglio comunale del capoluogo, riferendosi a Giovanni Bruno che da qualche mese ha lasciato l’ufficio di Governo, per assumere l’incarico, al Ministero per l’Interno, di Direttore Centrale per le Risorse Umane del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile.
Gioia fa notare come il prefetto abbia attuato “uno dei suoi pensieri preminenti” da quando ha lasciato la città per approdare al Viminale: ovvero l’istituzione del distaccamento autonomo dei Vigili del Fuoco con 16 unità lavorative a Vibo Marina.
L’istituzione distaccamento voluto dai cittadini e soprattutto da quanti promuovono la crescita sociale ed ambientale di quel territorio per il capogruppo “rappresenta una forte risposta alle attese di una comunità spesso tradita nelle sue aspettative più legittime. Una aspettativa che il Prefetto Giovanni Bruno – prosegue - ha fatto subito sua dando una sicura risposta a quanti, sull’argomento, hanno speso motivate pressioni senza mai ottenere una adeguata risposta. Ad iniziare dalla battaglia condotta dalla Pro Loco, presieduta dal dott. Enzo De Maria, che oggi vede premiata la sua convinta spinta in direzione della realizzazione della struttura autonoma dei Vigili del Fuoco”.
A beneficiarne, sempre secondo Gioia, sarà certamente il sistema portuale “che da oggi – spiega - grazie al provvedimento adottato dal Prefetto Giovanni Bruno, troverà un motivo in più per far crescere le sue credenziali verso una nuova inversione di tendenza e che mira a rendere concreta la sinergia di più forze verso il varo di una attività portuale capace di far finalmente decollare l’economia, l’occupazione, la cultura dell’accoglienza ma soprattutto il ruolo di un Porto che ha tutti i numeri per diventare competitivo da Salerno in giù”.