Negozi aperti il 1° Maggio, Filcams e Cgil chiedono un’ordinanza per vietarlo
In prossimità del 1° Maggio, festa dei lavoratori e del lavoro, Luigi Scarnati e Angelo Sposato, rispettivamente segretario generale della Filcams e della Cgil Calabria, hanno voluto evidenziare al Presidente della Giunta Regionale “che una celebrazione come questa ricca di storia e contenuto, che viene commemorata ogni anno in molti Paesi per ricordare le battaglie operaie, in particolare quelle volte alla conquista dell’orario del lavoro quotidiano fissato in otto ore, merita di essere vissuta anche dalle lavoratrici e dai lavoratori Calabresi e in particolar modo da quelli del settore del Commercio e del Terziario”.
Scarnati e Sposato affermano che “se a distanza di anni il Decreto Salva Italia del 2011, che ha introdotto la liberalizzazione degli orari eliminando ogni vincolo e regola in materia di orari Commerciali non ha prodotto i risultati ipotizzati né in termini di nuova occupazione né di Consumi, ma solo un aumento del disagio dello stress delle lavoratrici e lavoratori del settore, costretti ad accettare turni sempre più disagiati e diversificati senza straordinari con una maggiore diffusione del par-time” la Filcams e Cgil Calabria ritengono necessaria una ordinanza per bloccare le aperture delle attività commerciali per la giornata del 1° Maggio e chiedono al Presidente e all’intera Giunta di farsi promotori di un incontro tra tutte le parti Sociali interessate per predisporre una programmazione annuale delle aperture e di una politica di regolamentazione Regionale del Commercio.
“Da anni infatti in Calabria – hanno affermato i sindacalista - manca un Piano Regolatore Regionale delle attività commerciali (l’ultimo predisposto dalla Regione risale al 2008). Siamo convinti – hanno aggiunto - che una concertazione tra tutte le parti Sociali possa portare il settore ad una dimensione più umana e meno frenetica, rispettando le necessità delle Aziende senza danneggiare le tutele e i diritti dei lavoratori”.
La Filcams e Cgil dunque auspicano un intervento “tempestivo e risolutivo”, da parte del governo regionale “per consentire alle lavoratrici e lavoratori calabresi del Commercio – hanno puntualizzato - di celebrare la festa del Primo Maggio, tenendo conto tra l’altro che il Commercio (a differenza di quanto erroneamente si pensa) non è un Servizio Pubblico Essenziale”.