Cimino: “nell’assestamento di bilancio un fondo di solidarietà per le famiglie”
“Come triste nuvola di fine stagione, arriva in aula l’assestamento di Bilancio. Una terminologia che a volte significa poco, talvolta alcuni vogliono non significhi niente, ma che ora, a pochi mesi dal voto, come ultimo atto politicamente importante, significa molto. Significa responsabilità, quale quella che va dimostrata dinnanzi a risorse economiche che sono dei cittadini e non di chi li amministra. Da tempo, molto tempo, è diventato costume della politica, dal parlamento in giù, utilizzare, alla vigilia delle elezioni, gli scampoli di Bilancio per accontentare amici e clientele, allo scopo per taluni di garantirsi la rielezione. Sono meccanismi coperti da voci di bilancio apparentemente nobili ma che in realtà nascondono l’inganno. E’ una tecnica usata dai furbacchioni che, normalmente, quando assalgono la diligenza, non hanno un colore politico e non indossano al divisa, di maggioranza o di opposizione che sia. Spero che non si verifichi questo a Catanzaro. Personalmente, vigilerò affinché non accada. Forse, un confronto preventivo più ampio e pubblico con tutti i capigruppo avrebbe consentito di meglio riequilibrare le cifre e la loro distribuzione su una coperta divenuta troppo corta, per colpa della crisi economica e di un governo che non l’ha saputa affrontare senza gli insopportabili agli enti locali. Tuttavia, se margini di movimento ci potranno essere unitamente a qualche risorsa da muovere, ritengo che debbano essere finalizzati al sociale. Quello vero, a cui è interessata la Città. Da tempo vado ripetendo che, per la sua endemica debolezza, Catanzaro soffre la crisi economica in maniera più pesante che altre città. Alla povertà di una ristretta cerchia di famiglie, si sta aggiungendo una nuova forma di indigenza. Quella che colpisce buona parte delle famiglie medie. Molte hanno già consumato il risparmio accumulato con sacrifici di anni e già da tempo hanno rinunciato a quel cosiddetto superfluo, rappresentato da qualche uscita al sabato sera e dalle vacanze. Tra poco avranno difficoltà a coprire tutte le spese necessarie, particolarmente quelle riguardanti il mantenimento dei figli a scuola. Questa di oggi è l’occasione, sia pure limitata dall’efficacia dallo stesso strumento finanziario e dalla ristrettezza delle risorse, per varare la proposta che io stesso ho avanzato tre anni fa: destinare una parte considerevole del Bilancio alla costituzione di un fondo di solidarietà. Lo scopo è quello di costituire una sorta di Banca sociale, alla cui fondazione siano chiamati la Chiesa, che altrove ne è protagonista principale, i sindacati e le associazioni di categoria, la Camera di commercio e gli industriali, la Provincia e la Regione, le Banche e quanti tra privati ed enti pubblici volessero partecipare. La finalità è quella di sostenere il reddito della famiglie catanzaresi, superando le rigidezze bancarie e tante altre forme di inaccessibilità al Credito. Una sorta di vecchia catena della solidarietà, dove a guadagnarci sono i catanzaresi. Perché quando i cittadini sono sereni, il loro rapporto con la Città è più fecondo. So che l’Amministrazione sotto l’impulso di qualche attento consigliere, ha predisposto una formula per il sostegno alle imprese. E’ una iniziativa da condividere. Se sulla stessa scia si promuovesse finalmente quanto da me proposto, avremmo davvero fatto una cosa buona. Un buon inizio, perché il resto è tanto più faticoso da realizzare. Ma intanto si parte”.