Soromptimist Lamezia aderisce alla giornata contro la violenza sulle donne

Catanzaro Attualità

Anche il club lametino del Soroptimist International aderisce alla "Giornata internazionale contro la violenza sulle donne" che si celebra domani 25 novembre in tutto il mondo. Esattamente 50 anni fa, il 25 novembre del 1960, su una strada di montagna della Repubblica Dominicana, furono violentate e assassinate Mate, Minerva e Patria, le sorelle Mirabal, impegnate nella lotta di liberazione contro la dittatura del generale Rafael Trujillo. Il brutale assassinio provocò una profonda emozione nella nazione e favorì il rafforzarsi del movimento contro il dittatore che, di li' a un anno, fu a sua volta assassinato. Le tre sorelle, soprannominate "le indimenticabili farfalle", sono dunque diventate il simbolo delle donne che hanno subito violenza e simbolo della lotta alla violenza stessa. La data del 25 novembre fu scelta già nel luglio del 1981 durante il primo "Encuentro Feminista" dell'America Latina e del Caribe a Bogotà e sarà poi proclamata dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite il 17 dicembre 1999 (risoluzione 54/134) "Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne". Da qui la decisione del club lametino del Soroptimist, guidato dalla presidente Stefania Gambardella, di celebrare il 50� anniversario di questo evento-simbolo, recependo e aderendo alla mozione presentata dal Soroptimist International d'Italia che esprime la ferma condanna del fenomeno, che rappresenta una grave forma di violazione e privazione dei diritti umani, in particolare del diritto all'autodeterminazione della donna. Inoltre, il club dichiara il suo impegno a difesa di tutte quelle donne che quotidianamente subiscono maltrattamenti, abusi e ogni forma di violenza dentro o fuori dalle mura domestiche e si fa promotore di un'azione di prevenzione e sensibilizzazione, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Il Soroptimist auspica, inoltre, per contrastare il fenomeno, che i giovani, in ambito scolastico e familiare, siano educati al rispetto della differenza di genere e all'inclusione di ogni diversità, intesa come valore; che i media abbandonino l'immagine stereotipata di donna-oggetto, lesiva della dignità femminile; che le Istituzioni preposte applichino con rigore le sanzioni previste per i reati di violenza e che le donne, innanzitutto acquisiscano maggiore consapevolezza dei loro diritti lesi e rompano il silenzio denunciando tali reati.