Stalking e violenza domestica al VII congresso Siulp di Catanzaro

Catanzaro Attualità

Un seminario sullo stalking, con un nuovo modo di approfondire e dibattere su questo tema di grande attualità, quello che si è tenuto presso l’auditorium dell’ITIS “E. Scalfaro” di Catanzaro nel corso del 7° Congresso Provinciale del SIULP di Catanzaro. Un convegno-spettacolo dal titolo “Stalking: Censured” che ha registrato la partecipazione di professionisti del settore e di studenti delle scuole superiori del capoluogo di regione.

All’iniziativa, oltre al Segretario Generale Regionale del SIULP Calabria, Luciano Lupo, e del Segretario Generale Provinciale del SIULP Catanzaro, Carmelo Lufrano, hanno portato il loro saluto il Prefetto di Catanzaro, Antonio Reppucci, il Questore di Catanzaro, Vincenzo Roca, e il vicepresidente del Consiglio Provinciale di Catanzaro, Emilio Verrengia. Dopo i saluti iniziali e l’introduzione dei lavori del congresso provinciale del più importante sindacato dei lavoratori della Polizia di Stato, in cui si è rivendicata una maggiore attenzione da parte delle istituzioni ai bisogni degli operatori di Polizia e al miglioramento delle strutture utili al perseguimento dei propri compiti, i rappresentanti delle autorità presenti hanno tenuto a ribadire l’importanza di simili momenti di informazione e sensibilizzazione sul tema dello stalking.

“C’è ancora molto da fare sul fronte culturale di questa società – ha detto il Prefetto di Catanzaro – rispetto ad un fenomeno che sino a pochi anni fa era sommerso e lasciato alle sensibilità di pochi operatori del sociale o della pubblica sicurezza. Con la nuova legge, che tutela e contrasta energicamente il problema della violenza psicologica e fisica contro chi compie azioni di pressione e persecuzione verso l’altro, stiamo provando a marginare e sanare un fenomeno che è trasversale in tutti gli ambiti della società”. Il Questore Roca, invece, ha evidenziato l’efficacia dell’azione deterrente dell’ammonimento. Un dispositivo valido che spetta solo alla sua autorità e che, in qualche modo, serve a limitare sul nascere gli atti persecutori di un soggetto verso l’altro, oltre ad anticipare l’eventuale azione giudiziaria. Dell’importanza di una maggiore attenzione e di una continua informazione nelle scuole e sui mezzi di comunicazione, “affinché si possa educare i componenti della nostra società a tenere atteggiamenti più comprensivi e paritari rispetto alle libere scelte dell’altro e nei confronti della dignità della persona”, è stato Emilio Verrengia.

Prima di lasciare allo spettacolo “Le voci di Desdemona” il compito di originare nell’animo degli spettatori il seme del ragionamento e della sollevazione della ragione rispetto a questo fenomeno vigliacco quanto dilagante, il giornalista Valerio Caparelli ha intervistato dei qualificati operatori del diritto e del mondo sanitario. Un modo diretto, senza filtri o panegirici di sorta, che ha posto in essere le opportunità e i limiti della legge in atto, nonché le iniziative poste in tutela della vittima e delle necessarie azioni di rieducazione del soggetto che compie atti persecutori. L’avvocato Margherita Corriere, presidente della Sezione Distrettuale di Catanzaro dell’associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, e la collega Sabrina Caglioti, presidente dell’associazione “Da donna a donna” di Vibo Valentia, hanno esposto i benefici derivati dall’attuazione di questa giovane legge ma, soprattutto, evidenziato tutte le criticità e le modifiche necessarie alla normativa vigente. Grande attenzione è stata posta dalle due operatrici del diritto sull’importanza e l’utilità dei Centri Antiviolenza e sul gratuito patrocinio garantito a tutte le vittime di stalking, anche per i soggetti che non necessariamente versano in uno stato di indigenza o appartengono a condizioni e stati sociali meno abbienti. La psicologa e psicoterapeuta Anna Maria Bruni, dirigente dell’URP dell’Azienda Sanitaria di Catanzaro, stimolata dal moderatore dell’incontro, si è soffermata sull’esigenza della creazione di un sistema di rete tra tutti gli operatori che si occupano dello studio e del contrasto al fenomeno. Inoltre, la Bruni ha evidenziato la necessità di intervenire con azioni di recupero e rieducazione dello stalker per il suo reinserimento nella società, affinché questi non continui a compiere atti di persecuzione nei confronti della precedente vittima o di nuovi soggetti.

Un incontro molto interessante e partecipato che ha lasciato la deriva delle conclusione su quanto affrontato all’interessante rappresentazione teatrale “Le voci di Desdemona”, un’opera della regista Paola Coppi. Una rappresentazione tutta al femminile che ha riprodotto con grande drammaticità le sempre più crescenti cronache quotidiane delle violenze che si consumano contro le donne all’interno delle mura domestiche. Bravissime le attrici Elena Fazio, Angela Sajeva e Chiara Visca che, sull’accompagnamento musicale della fisarmonicista Roberta Montisci, attraverso la loro grande capacità espressiva e la drammatica recitazione del loro testo, hanno testimoniato con quanta difficoltà si può riuscire a venir fuori dalle violenze che si perpetrano in contesti che si ritengono essere i più sicuri. Da ricordare e sottolineare un passaggio della loro opera, che così recita: "Sono rimasta muta perché non ho saputo riconoscere la differenza tra amore e possesso. Perché non ho capito quando accettare diventa intollerabile. Perché ho dimenticato che amare non è svilirsi, condividere non è appartenere, comprendere non è subire…”. Con il convegno-spettacolo del SIULP di Catanzaro si è compreso come di stalking e di violenza psicologica e fisica alle persone, e in particolare alle donne, non bisogna mai smettere di parlarne.