Carabinieri. Rispoli lascia la Legione Calabria, saluto di commiato in Prefettura

Reggio Calabria Attualità
Il generale Andrea Rispoli

Dopo essersi accomiatato dai “suoi” Carabinieri presso la sede del Comando Provinciale dell’Arma, circondato da una significativa rappresentanza di Ufficiali e Sottoufficiali, dai Responsabili delle Specialità e da numerosi componenti dell’Associazione Nazionale Carabinieri, il Generale di Brigata Andrea Rispoli, accompagnato dal Comandante provinciale, Giancarlo Scafuri, ha incontrato in Prefettura per un saluto di congedo, dopo i due anni di encomiabile lavoro alla guida della Legione Calabria, il Prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, il Procuratore Distrettuale della Repubblica Federico Cafiero De Raho, il Questore Raffaele Grassi ed il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza, Alessandro Barbera.

È stata un’intensa cerimonia durante la quale il Generale Rispoli ha voluto ringraziare tutti i presenti per la straordinaria esperienza svolta nella nostra regione e che, ha ribadito, lo ha “fortemente arricchito sia professionalmente che umanamente”.

Unanime il plauso per il suo impegno, “caratterizzato da uno spiccato senso del dovere e da una incondizionata dedizione a servizio dello Stato e del bene comune. La Calabria – si dicono certi dalla Prefettura - ne conserverà un ricordo indelebile, straordinario esempio di attaccamento ai valori dell’Arma e della Democrazia”.

Di Bari ha sottolineato come il comandante abbia saputo interpretare al meglio le esigenze di sicurezza dei calabresi, “coordinando con equilibrio ed acume investigativo importanti e significative attività di prevenzione e contrasto nei confronti della criminalità organizzata conseguendo brillanti risultati e contribuire, così, a rinforzare la fiducia dei cittadini nelle Istituzioni”.

“Notevole è stato il contributo del Gen. Rispoli – continua di Bari - nel rafforzare la Squadra Stato per il contrasto della ‘ndrangheta”.

Il Procuratore De Raho ne ha messo in evidenza l’apporto fornito in termini “di capacità investigative, di saggezza organizzativa e le spiccate doti di comando, che hanno favorito ed intensificato ulteriormente il clima di proficua collaborazione e sinergia istituzionale”.

“È stato, infatti, sempre disponibile – ha affermato - ad offrire il suo ricchissimo patrimonio di esperienza, interpretando con acume le problematiche del territorio calabrese, le istanze dei calabresi ed il loro bisogno di giustizia e legalità”.