Circoli dell’Ambiente. Acqua: troppa evasione, s’attui la lettura elettronica

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Uno dei temi a cuore dei Circoli dell’Ambiente è senz’altro la questione idrica. La Calabria offre risorse importanti in tal senso. L’acqua è bene primario e fondamentale che va preservato e tutelato, il servizio idrico in generale al Sud, e nella fattispecie nella nostra Regione, è stato protagonista negli ultimi anni di problematiche di non poco conto.

"Le questioni cruciali – affermano dal coordinamento regionale dei Circoli dell’Ambiente i presidente Francesco Tetro e vicepresidente vicario Pietro Algieri - sono senz’altro la gestione del servizio, che in Calabria è affidata alla Sorical, società mista a prevalente capitale pubblico regionale, la quale ha in affidamento il completamento, l’ammodernamento e l’ampliamento degli schemi idrici di grande adduzione, accumulo e potabilizzazione nonché lo svolgimento del servizio idropotabile all’ingrosso in favore di tutti gli Utenti/Comuni calabresi, e la fatturazione e la riscossione delle tariffe sui consumi”.

“In Calabria – aggiungono - si sono riscontrati seri problemi di evasione dei tributi. Senza introiti non si può garantire il necessario funzionamento del sistema. Ma di chi è la colpa? I comuni calabresi oggi infatti non riescono a incassare interamente la tariffa dai cittadini: proprio la Sorical fa sapere che solo il 50% degli utenti paga, percentuale che in alcune zone scende addirittura al 20%. Davvero troppo poco”.

Secondo i Circoli con questi numeri “diventa impresa ardua per le Amministrazioni finanziare interventi di manutenzione e ammodernamento della esistente rete oltre a saldare a Sorical le fatture sulle forniture, tanto che l’Azienda vanta crediti per 180 milioni di euro (350 milioni nel 2012, quando la Società è stata messa in liquidazione). Non esenti da responsabilità sono i Comuni, i quali emettono con ritardo i ruoli, così che molti utenti si trovano a dover pagare in un sol colpo anni di arretrati”.

Una soluzione, sempre secondo i circoli, potrebbe essere la creazione di un sistema integrato, attraverso la lettura elettronica dei contatori, che consentirebbe di mettere in ordine la situazione, regolando l’emissione delle bollette e facilitando l’individuazione degli allacci abusivi.

“Questa difficile situazione – spiegano - incide, a nostro avviso, pesantemente sul pessimo stato delle infrastrutture, nella Regione e nella nostra Provincia, sia di adduzione sia di distribuzione, con perdite di rete che arrivano fino al 50% della risorsa immessa. Fondamentale è l’educazione civica in tal senso, l’acqua è un bene di prima necessità ed è premura di tutti preservarlo. Crediamo che la politica regionale e nazionale debba farsi carico di questa situazione, riteniamo sia necessario un nuovo piano di investimenti, che permetta di eseguire gli interventi di manutenzione necessari e urgenti, e di procedere anche con la chiusura di quei pozzi che attingono acqua di bassa qualità, che per entrare in rete richiede trattamenti molto onerosi, con conseguente lievitazione dei costi del servizio”.

“Ma in Calabria – aggiungono - il sistema idrico è sempre più in pericolo. Per molto tempo si è parlato di commissariamento, come conseguenza dell’inerzia della politica regionale in merito alle tematiche riguardanti acqua e reti idriche. In attesa che la politica regionale si responsabilizzi, accogliamo con favore la recente notizia relativa a uno stanziamento di 4,5 miliardi di euro per la riduzione delle perdite della rete idrica e per la depurazione annunciata dal Governo nella persona del Ministro De Vincenti. Il Governo afferma che dei 4,5 miliardi di euro stanziati, 3,5 riguardano il trattamento delle acque a valle, collettamento e depurazione, e un miliardo per la depurazione delle perdite”.

Per Tetro e Algieri urge anche, al Sud e in Calabria soprattutto, una riorganizzazione delle gestioni in tal senso “volta a superare le frammentazioni e rilanciare gli investimenti e quindi l’affidamento ad un soggetto unico della gestione idrica, dall’approvvigionamento alle sorgenti fino alla consegna finale ai cittadini. Educazione, attenzione da parte delle Amministrazioni, manutenzione, investimenti. Queste sono, per quanto ci riguarda le chiavi di volta del futuro. I cittadini devono rendersi conto che l’acqua è un bene vitale e che se si evade quanto dovuto si mette in pericolo il nostro futuro; le Amministrazioni devono, non solo farsi promotrici di sensibilizzazione a riguardo, ma, per l’appunto, essere capaci di ottenere i tributi dovuti in maniera efficiente senza opprimere le famiglie; le reti idriche al Sud, ed in Calabria, necessitano di una manutenzione urgente e di un relativo ammodernamento pertanto urgono investimenti che portino la nostra Regione nel futuro”.

I Circoli dell’Ambiente, in Calabria e nella Sibaritide, vigileranno su tali questioni e si dicono sempre pronti al dialogo ed al confronto rivolgendosi come ponte fra i cittadini e le Amministrazioni.