Nuova sede per il Provveditorato per la Calabria dell’amministrazione penitenziaria
Sei voti favorevoli, due contrari (Giacomo Muraca e Tranquillo Paradiso) e un’astenuta (Aquila Villella). Con questa votazione sulla concessione in comodato d’uso gratuito di locali della Provincia al Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria da destinare alla sede del Provveditorato per la Calabria si sono aperti i lavori del Consiglio provinciale di Catanzaro, convocato dal presidente Enzo Bruno con 23 punti all’ordine del giorno. Tra le pratiche più importanti, approvate all’unanimità dei presenti, la rinegoziazione dei mutui concessi alla Provincia dalla cassa depositi e prestiti. Via libera anche ad una serie di prese d’atto di sentenze passate in giudicato.
Dopo l’approvazione dei verbali della seduta precedente, il confronto si è immediatamente concentrato sulla seconda pratica che nei mesi scorsi ha alimentato un acceso dibattito ma su cui il presidente dell’Ente intermedio è intervenuto immediatamente per fare chiarezza sulla linearità delle decisioni assunte dall’Amministrazione provinciale: il Ministero della Giustizia ha scritto alla Provincia di Catanzaro per chiedere la disponibilità dell’Ente a concedere locali idonei all’ubicazione della sede del Provveditorato regionale della Polizia penitenziaria nel capoluogo di Regione.
La richiesta è stata inoltrata dal Ministero di Giustizia alla Provincia di Catanzaro, dopo l’acquisita disponibilità del Comune di Catanzaro alla concessione di alcuni locali siti in via Brunone di Colonia, risultati però insufficienti alle esigenze del Ministero della Giustizia. Tale necessità ha indotto i responsabili del Ministero a richiedere la disponibilità dell’Amministrazione provinciale a dare in concessione gli spazi attigui a quelli di proprietà comunale.
“La Provincia di Catanzaro non ha fatto altro che prendere atto della richiesta del Ministero della Giustizia ha ribadito la disponibilità dell’immobile in linea di massima adeguato alle esigenze funzionali alla ubicazione e attiguo agli spazi messi a disposizione del Comune – ha spiegato il presidente Bruno - e questo in linea con una legge nazionale che prevede che la sede regionale del Provveditorato del’Amministrazione penitenziaria abbia sede nel capoluogo di regione. Qualora dovessero arrivare altre richieste, terremo conto delle disponibilità degli altri Comuni, ma non possiamo rispondere di vertenze territoriali che non ci interessano direttamente”. A dare il via libera sulla delibera in questione anche la commissione consiliare competente.
Il voto positivo arriva anche da Antonio Montuoro (Centrodestra per la Provincia), che a differenza dei colleghi di gruppo Muraca e Paradiso, riconosce “la grande collaborazione istituzionale che c’è stata tra Comune e Provincia di Catanzaro e il Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria per definire in maniera positiva la vertenza”. Montuoro cerca di smorzare i toni: “Non si tratta di fare un torto a Lamezia o dell’ennesima spoliazione ma solo di dare seguito ad una normativa nazionale, leggi e decreti legislativi che prevedono la sede del Provveditorato nel Capoluogo di Regione. Del resto è dal 1993 che il Provveditorato della Polizia penitenziaria è ubicato a Catanzaro”.
Nessuna polemica, assicura Aquila Villela che motiva in maniera dettagliata la propria astensione. “Non discuto sulla bontà delle leggi – dice la consigliera lametina – il problema è che c’era un preciso impegno del Ministero della Giustizia che formalmente aveva assunto l’impegno, dopo la chiusura del carcere, di istituire in città la sede del Provveditorato. Quindi, il Ministero non ha mantenuto l’impegno nei confronti di Lamezia Terme e io non mi sento di votare in maniera favorevole”.
“Comunque si tratta di una pratica di buona amministrazione – chiude il vice presidente della Provincia, Marziale Battaglia – diamo dei locali in comodato d’uso di pubblico interesse. La Provincia si occuperà anche della messa in sicurezza e della manutenzione straordinaria, ma a costo zero”.