Grande partecipazione al corso di formazione per cacciatori
È terminato a Roggiano Gravina il “Corso per cacciatori finalizzati ad una valutazione dei rischi sanitari dopo l’abbattimento e alla presenza della TBC nei cinghiali”. Più di 300 sono stati i cacciatori dell’ ATC CS1 che hanno preso parte al Corso, voluto fortemente dall’ ATC CS1 e dall’ ASP Servizio Veterinario Area B Cosenza.
“Il cinghiale rappresenta forse la specie selvatica più problematica dal punto di vista sanitario nell’interfaccia tra animali domestici e fauna, sia a causa della sua recettività a diverse infezioni importanti, sia a causa della sua abbondante, quando non sovrabbondante, diffusione”, ha dichiarato Sandro Stancati coordinatore attività venatoria selvaggina cacciata dell’ASP di Cosenza. Un segnale semplice, concreto e visibile, che ha visto l’ATC e i cacciatori, il raggiungere un obiettivo comune e condiviso, che ha dato all’attività venatoria, dignità e rappresentanza, e rinnovato futuro, basato sulla serietà delle proposte , sul dialogo, sulla difesa e valorizzazione del territorio , dell’ambiente e di tutta la fauna, cacciabile , che fa del territorio Calabrese, anche grazie alla gestione venatoria , un incommensurabile scrigno di biodiversità.
“Perché solo così – ha dichiarato l’assessore Marsico , il cacciatore guidato dalla scienza e dalle linee di indirizzo a vario livello, potrà essere orgoglioso delle sue origini e delle sue tradizioni e avere un domani importante , che lo veda partecipe e protagonista di una caccia sostenibile, gratificante e percepita da tutta la società per quello che è: risorsa e non problema, per dare finalmente una dimensione che ci collochi in futuro all’avanguardia, acquisendo attraverso un percorso di conoscenza scientifica le reali competenze, e proiettare il ruolo dell’Ambito Venatorio sempre all’avanguardia, rispondere alle tante e giuste domande dei cacciatori e spiegare ancora più dettagliatamente la strada che convintamente è stata imboccata insieme per raggiungere attraverso proposte serie e sostenibili, il dialogo con tutte le parti mosse dalla stessa sincera voglia di collaborazione e apertura mentale, senza nascondersi dietro ideologie e slogan, per recuperare il tempo perduto”.
“Un grazie dunque – ha concluso il presidente ATC CS1 Fausto D’Elia, a tutti i cacciatori, a dimostrazione di un concreto interesse e di una voglia di partecipazione concreta aperta al domani, con i piedi ben piantati in terra imparando dalle esperienze di ieri, valorizzando quello che c’è di buono e aggiornando, senza dimenticare nessuna, le tradizioni e i valori che da sempre guidano la caccia, per un rilancio di una attività che con i suoi risvolti economici, gestionali e sociali rappresenta un valore assoluto per tutta la Calabria”.