Gasolio agricolo venduto in tutt’Italia, così evadevano le imposte: in 10 in manette
Per gli inquirenti si tratterebbe di una vera e propria organizzazione a delinquere che contrabbandava oli minerali: ma per le dieci persone arrestate stamattina l’accusa è anche di evasione fiscale. Sequestrati inoltre beni per un valore di circa 2 milioni di euro.
Il blitz, denominato operazione “Oro Nero”, è scattato all’alba quando i finanzieri di Catanzaro hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip Giovanna Gioia.
Il tutto parte da un’indagine, piuttosto complessa ed articolata, condotta dalle fiamme gialle con il coordinamento del Pm Debora Rizza, nei confronti degli indagati, di cui sette sono finiti in carcere e tre ai domiciliari, considerati appartenenti all’organizzazione che avrebbe contrabbandato gli oli minerali, venduti tra l’altro evadendo l’imposta dovuta.
Le investigazioni sono iniziate nel settembre 2015 portando a scoprire che la struttura avrebbe operato in diverse province italiane (in particolare a Catanzaro, Cosenza, Foggia, Taranto, Reggio Emilia e Parma) e sarebbe stata composta in totale da 13 persone.
I finanzieri hanno sequestrato cinque autocisterne e oltre 141 mila litri di prodotti petroliferi, prevalentemente del gasolio agricolo. Analizzando la documentazione fiscale acquisita nelle società fornitrici si sarebbe così ricostruito come, tra il 2015 ed il 2016, sia stata evasa un’accisa per quasi 1,9 milioni di euro.
In pratica, secondo gli inquirenti, l’organizzazione avrebbe sottratto gasolio agricolo all’accertamento e al pagamento dell’accisa destinandolo a usi soggetti a una maggiore imposta: per far ciò avrebbe utilizzato fatture per operazioni inesistenti e dei falsi documenti di accompagnamento semplificati (i cosiddetti Das), indicando sugli stessi luoghi di destinazione e itinerari fittizi e gli estremi di società, operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi, risultate però all’oscuro di queste “fantomatiche” transazioni commerciali.
Sulla base delle indagini, dunque, il Pm oltre all’arresto ha anche autorizzato delle perquisizioni e sequestri nei confronti dei 13 indagati con lo scopo di trovare altri elementi di prova.