Candidato sostenuto da presunti boss, scoppia caso nel Pd Catanzaro
È scoppiato un vero e proprio caso nel Partito democratico di Catanzaro, dove un candidato al consiglio comunale sarebbe stato ripreso in compagnia di due presunti esponenti di una cosca di 'ndrangheta che avrebbero fatto propaganda per lui.
A finire nel vortice mediatico è stato Fabio Celia, che corre in una delle liste che sostengono Vincenzo Ciconte, consigliere regionale ed ex vice presidente della Giunta, che concorre per il Partito Democratico alla carica di sindaco che ha invitato Celia a ritirarsi dalla campagna elettorale.
Ciconte ha infatti diffuso una nota in cui prende “con forza e determinazione le distanze” e in invita Celia “a valutare immediatamente l’opportunità di ritirare la candidatura. Sono distante anni luce - dice ancora Ciconte - da vicende del genere, perché' il mio impegno politico è stato sempre improntato alla trasparenza, alla rettitudine e al pieno rispetto della legge”.
Poi l’attacco, in cui scrive di non voler “alcun voto proveniente da ambienti criminali, il nostro impegno - scrive - è finalizzato a che non ci siano ombre e opacità alcune nell'amministrazione che guiderò con il voto pulito e onesto dei cittadini catanzaresi".
I due presunti sostenitori di Celia sarebbero referenti della cosca Arena di Isola Capo Rizzuto nel capoluogo di regione. Il loro coinvolgimento nell’attività del clan emergerebbe dagli atti dell'operazione "Jonny" che nei giorni scorsi ha portato alla luce la presunta ingerenza della 'ndrina nella gestione del centro per immigrati della località del Crotonese.
Ma Celia non ci sta. E ha così deciso di affidare al proprio legale una lunga lettera in cui cerca di spiegare come siano andate veramente le cose. Il politico sostiene che si sarebbe trovato a una festa di compleanno con altre 150 persone e avrebbe incontrato casualmente i due presunti boss.
A prendere le distanza, poi, è anche Ernesto Magorno, segretario del Pd Calabria, che invita il candidato a rinunciare alla campagna elettorale. “La vicenda relativa al video in cui compare un candidato al Consiglio comunale di Catanzaro insieme a due presunti esponenti della criminalità organizzata - scrive Magorno, - al di là di eventuali risvolti giudiziari, ci impone la necessità di preservare il profilo legalitario e di autentico civismo del progetto politico messo in campo dal candidato a sindaco Ciconte insieme al Pd e ad altre forze politiche".
"Ragion per cui, il Pd - conclude si augura che il candidato in questione intenda rinunciare al proprio impegno elettorale, per il bene della coalizione, al fine di evitare ogni possibile forma di speculazione politica, scacciare qualsiasi ombra e, infine, avere egli stesso la giusta serenità per chiarire la vicenda”.
La vicenda è stata seguita dal Corriere della Calabria che ha pubblicato il video che ritrarrebbe il candidato con i presunti boss.